La corruzione alimenta il traffico d’avorio in Africa centrale

di claudia

di Céline Camoin

Una rete internazionale di traffico di avorio è stata smantellata in Gabon, in seguito all’arresto di nove persone collegate a un importante carico di zanne di elefante diretto verso il Camerun. I trafficanti sono stati arrestati con 21 zanne di elefante del peso di 131 kg. Sono considerati attori chiave di una rete criminale ben organizzata, che opera tra il Camerun e il Gabon, esportando illegalmente diverse tonnellate di avorio in Camerun da molti anni, incuranti delle sanzioni alle quali dovrebbero essere sottoposti.

L’operazione è stata condotta ad agosto dalla polizia gabonese per la fauna selvatica, con il supporto di un progetto della rete Eagle, che ha come antenna in Gabon l’ong Conservazione della giustizia.

Uno dei presunti trafficanti, un gabonese di origine camerunese, è stato intercettato mentre trasportava l’avorio in un veicolo, scatenando una serie di altri arresti. È stato trovato in possesso di 19 zanne di elefante e 4 pezzi d’avorio, del peso di 120 kg, che aveva abilmente nascosto in uno scompartimento segreto sotto il rimorchio del furgone.

Nell’auto era nascosta anche una somma di quasi un milione di franchi Cfa (circa 1.500 euro). È stato scoperto anche il permesso di soggiorno scaduto di un noto trafficante di avorio camerunese, precedentemente arrestato in Camerun, nell’ottobre 2020, con 626 kg di zanne d’avorio dagli agenti doganali ad Ambam, nel sud del Camerun. Successivamente è stato riconosciuto colpevole di detenzione illegale ma condannato a soli quattro mesi di prigione.

Nell’arco di nove mesi il gruppo criminale avrebbe incassato più di 25 milioni di franchi Cfa (38 mila euro) in transazioni di avorio per almeno una tonnellata. Sono stati arrestati anche un importante trafficante condannato al carcere negli ultimi anni e altre quattro persone in possesso di due zanne di elefante del peso di 11 kg.

Questa rete, ritenuta responsabile del massacro di migliaia di elefanti, dimostra che la corruzione è il principale motore del traffico organizzato di fauna selvatica.

Ofir Drori, fondatore di Eco Activists for Governance and Law Enforcement (Eagle), afferma che “il sequestro di 21 zanne e 4 pezzi d’avorio è solo un piccolo esempio delle attività regolari di questa vasta rete che opera da molti anni con rappresentanti e basi sparse in Gabon, Congo, Guinea Equatoriale e Camerun, e che si occupa del traffico di avorio tra l’Africa centrale e quella occidentale.

Intervenendo dopo le operazioni di arresto, Ofir Drori ha spiegato che “il commercio illegale di animali selvatici è circondato dalla corruzione. Questa rete è già stata arrestata una volta e colpita con una sentenza ridicola, e continua le sue attività illegali senza problemi”.

Secondo Luc Mathot, direttore esecutivo di Conservation Justice, che ha aiutato le autorità per la protezione della fauna selvatica a effettuare gli arresti, “questo tipo di operazione è vitale e dovrebbe essere ripetuto per smantellare le poche grandi reti di traffico di avorio” che sono riuscite a sopravvivere in Gabon, dove la volontà politica di proteggere l’ambiente rimane forte.

Conservation Justice fa parte della rete Eagle, che riunisce diverse organizzazioni ambientaliste, aiutando i governi di tutta l’Africa nell’efficace applicazione della legislazione sulla fauna selvatica.

Condividi

Altre letture correlate: