Israele, ebrei etiopi in rivolta

di Enrico Casale
ebrea etiope e poliziotto israeliano

In Israele si sono verificati durissimi scontri tra la polizia e i membri della comunità dei Beta Israel (ebrei etiopici). I manifestanti hanno organizzato numerose manifestazioni dopo la sepoltura di un giovane della loro comunità ucciso domenica da un poliziotto fuori servizio. I dimostranti protestavano contro l’emarginazione e la discriminazione cui è costretta la comunità.

Secondo il Jerusalem Post, 47 poliziotti sono rimasti feriti e 60 manifestanti sono stati arrestati, mentre la polizia ha sgombrato 15 incroci stradali. «Faremo tutto il possibile per assicurarci che la polizia smetta di uccidere le persone a causa del colore della pelle», ha detto un manifestante all’Afp.

In una videodichiarazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la sua costernazione per la morte del giovane, ma ha fatto appello ai manifestanti affinché smettano di bloccare gli incroci. L’ufficiale accusato di aver ucciso Solomon Tekah, 18 anni, è detenuto con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

In una dichiarazione, la polizia ha detto che l’ufficiale, che non era in servizio, stava cercando di separare due giovani che stavano litigando in una fila. I due uomini avrebbero poi aggredito il poliziotto. Quest’ultimo, per difendersi, avrebbe aperto il fuoco. Secondo un testimone oculare citato dal giornale Ha’aretz, l’ufficiale aveva prima minacciato i giovani con la sua arma.

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