Il volto bello dell’Africa al Premio Raffaele Masto

di Marco Trovato
Ambientaliste, giornalisti, avvocatesse, artisti, attivisti per i diritti umani… Sono alcuni delle candidate e dei candidati di ogni nazione africana che concorrono alla seconda edizione del Premio Raffaele Masto a favore dell’attivismo civico in Africa, un’iniziativa – promossa da Fondazione Amani grazie all’impegno del Comitato “Amici di Raffa” e della Rivista Africa, con il supporto di Radio Popolare – nata per ricordare il giornalista e scrittore Raffaele Masto, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte, avvenuta il 28 marzo 2020.

Le candidature sono giunte da ogni parte dell’Africa, dalla Tunisia al Sudafrica. Scorrendo il lungo elenco di nomi (pubblicato sul sito amicidiraffa.it), leggendo le presentazioni di ognuno, non si può che rimanere meravigliati di fronte alla vitalità, alla creatività e al coraggio di tanti esponenti della società civile africana che, lontano dai riflettori dei media occidentale, si battono ogni giorno per contrastare problemi, soprusi, ingiustizie.

C’è Ọzo Osahon Michael, 43 anni, nigeriano, attivista gay in una nazione dove l’omosessualità è punita con 14 anni di carcere. C’è Valoi Estacio, 50 anni, giornalista investigativo, che indaga sui crimini ambientali e sui saccheggi nel suo paese devastato dal bracconaggio e derubato delle sue risorse. C’è Moudeina Jacqueline (foto sotto), 66 anni, ciadiana, avvocatessa, una delle prime nel suo Paese, distintasi per il suo impegno nella lotta contro l’impunità e nella difesa delle persone vulnerabili.

C’è Santigie Bayo Dumbuya, 41 anni, sierraleonese, ex bambino-soldato, che del 2009 aiuta i minori dei quartieri più poveri di Freetown. C’è Didi Stanley Kiaviha, 44 anni, keniano, ex ragazzo di strada, che si occupa di difendere la dignità dei baby-raccoglitori di rifiuti nella più grande discarica dell’Africa nera. C’è Walhazi Latifa, 44 anni, tunisina, che dal 2016 è impegnata ad aiutare le famiglie che hanno perso i loro cari, morti annegati o dichiarati dispersi, durante la traversata del Mediterraneo, fornendo con la sua associazione sostegno psicologico e materiale. C’è Grégoire Ahongbonon (foto sotto), beninese, 71 anni, chiamato il “Basaglia” d’Africa, che si prende cura delle problemi di salute mentale. C’è Ben Kamuntu, congolese, 30 anni, membro del movimento congolese Lucha, che è stato incarcerato nel 2018 per il suo impegno civile. C’è Audrey Delsink, sudafricana, 48 anni, biologa, che ha dedicato la sua vita a proteggere l’elefante della savana africana.

Sono solo alcuni dei 25 candidati al vaglio della giuria del Premio Raffaele Masto, che saranno presentanti nei prossimi giorni sui nostri canali social.

Il Premio – lo ricordiamo – intende fornire visibilità e sostegno a esponenti della società civile africana ed è un riconoscimento riservato a donne e uomini africani che si sono contraddistinti nella difesa e nella promozione dei diritti umani, delle libertà individuali, nella tutela delle comunità locali, delle minoranze, dei dissidenti e dell’ambiente in Africa.

In particolare, il Premio intende fornire visibilità e sostegno a esponenti della società civile selezionati dalla giuria del Premio tra le candidature segnalate da enti, organizzazioni non governative e associazioni, oppure tra eventuali candidature spontanee: persone che si sono contraddistinte per l’impegno civico, indipendentemente dalla professione svolta e dal contesto in cui operano.

Possono essere candidati al Premio attivisti, intellettuali, studenti, giornalisti, citizen journalist, blogger, ambientalisti, sindacalisti, artisti; in generale, chiunque si sia opposto alle vessazioni, all’illegalità e alle prevaricazioni, dimostrando audacia e talento, abnegazione e generosità, coraggio e integrità morale, dedizione incondizionata verso i diseredati e gli oppressi.

Il Premio viene assegnato a due candidati, ritenuti più meritevoli secondo il giudizio insindacabile della giuria. In sede di valutazione vengono considerate le attività e le iniziative intraprese, i successi ottenuti, ma anche gli sforzi profusi e i comportamenti virtuosi dimostrati.

I nomi dei vincitori della seconda edizione saranno comunicati domenica 21 maggio sul sito amicidiraffa.it

(foto di apertura: courtesy Alessandro Rocca)

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