Boom di sfollati e profughi in Africa

di claudia
Profughi e profughe: una storia lunga un secolo

Profughi e sfollati nel continente hanno dovuto affrontare una serie drammatica di abusi: lo denuncia Amnesty International nel suo nuovo rapporto annuale 2022/2023, appena reso noto, sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Crescenti flussi di persone hanno abbandonato le loro case a causa di conflitti o crisi climatiche. Amnesty cita alcune situazioni emblematiche, come la Repubblica Democratica del Congo, dove il numero totale degli sfollati è arrivato a toccare quasi sei milioni, la cifra più alta registrata in Africa.

L’acuirsi del conflitto a Cabo Delgado ha portato il numero degli sfollati in Mozambico a ben un milione e mezzo: ondate di civili costretti a vagabondare per giorni alla ricerca di acqua, aiuti alimentari, assistenza sanitaria, ripari. In Somalia, le persone sfollate a causa della siccità e del conflitto è salito a quasi due milioni.

L’Uganda ha continuato a ospitare la popolazione più numerosa di profughi dall’Africa, con quasi 100.000 nuovi arrivi registrati solo nel 2022. Tuttavia, con il 45 per cento dei fondi necessari richiesti erogati a novembre 2022, le autorità non erano in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni urgenti dei rifugiati, come assistenza medica, acqua, servizi igienici e istruzione.

Il Sudan ha continuato a ricevere nuovi rifugiati dai Paesi confinanti: approssimativamente 20.000 dal Sud Sudan e 59.800 dall’Etiopia. Ma, a causa della grave carenza di finanziamenti internazionali, il World Food Programme è stato costretto a tagliare le razioni di cibo distribuite ai rifugiati.

Nel corso dell’anno, migliaia di migranti, inclusi 14.000 solo tra gennaio e maggio, sono stati espulsi con la violenza dall’Algeria e abbandonati in una terra di nessuno chiamata “Punto Zero”, al confine tra Algeria e Niger. A giugno, dieci migranti sono stati trovati morti vicino al confine con la Libia.

In Guinea Equatoriale, le decisioni di migranti irregolari sono state espulse nei loro paesi d’origine, al di fuori delle procedure e senza l’appoggio di un avvocato.

“I governi devono adottare tutte le misure necessarie per garantire che rifugiati, migranti e sfollati interni siano protetti e abbiano pieno accesso agli aiuti umanitari, inclusi cibo, acqua e riparo; cessare immediatamente le espulsioni e la detenzione illegale dei migranti e rifugiati e assicurare che i loro bisogni di protezione siano riconosciuti”, chiede Amnesty.

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