Il respiro del drago, “ossimoro geologico”

di Valentina Milani

Sembra quasi un “ossimoro geologico”: il più grande lago sotterraneo – non subglaciale – al mondo si trova in Africa, precisamente proprio al di sotto di una delle zone aride del continente, vale a dire il deserto del Kalahari, che si estende principalmente in Botswana, nella fascia orientale della Namibia e nel nord-ovest del Sudafrica.

Stiamo parlando del Dragon’s Breath Cave (Respiro del drago), una grotta situata a una cinquantina di chilometri a nord-est di Grootfontein, nella regione di Otjozondjupa, in Namibia. Proprio in questa cavità, a circa 100 metri sotto la superficie terrestre, si trova un enorme bacino di acqua cristallina, un vero e proprio lago, la cui profondità totale è sconosciuta, anche se l’esplorazione fino ad oggi suggerisce che sia di almeno 100 metri.

Scoperto nel 1986 dalla South african apeleological association, prende il nome dall’aria umida che fuoriesce dal suo ingresso e che ricorda un respiro, quasi come se una grande creatura si celasse al suo interno. Ma ad abitare questa caverna sono, invece, i pesci gatto dorati (Clarias cavernicola), un specie che si adatta a vivere anche in assenza di luce: sono infatti pesci praticamente ciechi, abituati a destreggiarsi in ambienti dominati dall’estrema oscurità.

Il Dragon’s Breath è una riserva idrica che potrebbe rappresentare una vera e propria miniera di vita per la zona, ma che purtroppo, ad ora, non può essere sfruttata a causa della sua inaccessibilità.

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