Etiopia, l’Onu denuncia le violazioni dei diritti umani nella guerra in Tigray

di claudia

Michelle Bachelet, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, lunedì ha deplorato “le molteplici e gravi segnalazioni di presunte gravi violazioni dei diritti umani, del diritto umanitario e dei rifugiati” commesse da tutte le parti in conflitto nel Tigray. In un aggiornamento al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr) sulla situazione nello Stato settentrionale dell’Etiopia, Bachelet ha affermato che il conflitto “è continuato senza sosta” e “rischia di estendersi all’intero Corno d’Africa”

Negli ultimi mesi, ha detto, “detenzioni di massa, uccisioni, saccheggi sistematici e violenze sessuali” hanno creato “un’atmosfera di paura e un’erosione delle condizioni di vita che hanno portato allo sfollamento forzato della popolazione civile del Tigray. La sofferenza dei civili è diffusa”. L’Alto commissario ha inoltre informato il Consiglio sui progressi compiuti nell’indagine congiunta dell’Ohchr e della Commissione etiope per i diritti umani. Le informazioni raccolte sono in fase di analisi, ma Bachelet ha affermato che era già chiaro che i casi documentati comprendono molteplici accuse di violazioni dei diritti umani.

Questi includevano attacchi a civili, esecuzioni extragiudiziali, torture e sparizioni forzate. La violenza sessuale e di genere ha incluso anche stupri di gruppo, torture sessualizzate e violenze sessuali mirate a livello etnico.

Secondo Bachelet, le forze governative e i loro alleati continuano a essere implicati in accuse di violazioni dei diritti umani. Secondo quanto riferito, più di 200 persone sono state uccise negli scontri più recenti in queste regioni e 88 persone, compresi i bambini, sono state ferite. I rapporti suggeriscono anche che persone di etnia tigrina sono state detenute da agenti delle forze dell’ordine per motivi etnici. Ha osservato che sono stati documentati anche incitamenti all’odio e alla discriminazione nei confronti di persone di etnia del Tigray, nonché attacchi ai giornalisti e la sospensione delle licenze dei media e la chiusura di Internet e delle telecomunicazioni in Tigray.

Bachelet ha aggiunto che anche le forze del Tigray sono state responsabili di attacchi contro civili, comprese uccisioni indiscriminate che hanno provocato quasi 76.500 sfollati nella regione di Afar e 200.000 in quella Amhara. Ci sono state anche segnalazioni di reclutamento di bambini nel conflitto da parte delle forze del Tigray, che è proibito dal diritto internazionale.

Bachelet ha esortato il governo etiope ad accettare le raccomandazioni dell’indagine che sarà pubblicato il 1° novembre 2021 e a concedere agli attori umanitari e dei diritti umani un accesso senza ostacoli. Ha chiesto a tutte le parti di porre immediatamente fine alle ostilità e di negoziare un cessate-il-fuoco duraturo per “evitare il rischio che l’Etiopia venga dilaniata”.

(Enrico Casale)

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