Costa d’Avorio: le moschee in stile sudanese dichiarate patrimonio Unesco

di claudia

Le moschee in stile sudanese nel nord della Costa d’Avorio sono state aggiunte ieri nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Si tratta di otto piccole moschee in adobe, situate a Tengréla, Kouto, Sorobango, Samatiguila, M’Bengué, Kong e Kaouara. Unesco precisa che le moschee sono le meglio conservate di 20 edifici di questo tipo che rimangono in Costa d’Avorio, dove ne esistevano centinaia all’inizio del secolo scorso.

Gli edifici sono caratterizzati da travi sporgenti, contrafforti verticali coronati da ceramiche o uova di struzzo, e minareti affusolati. Essi presentano un’interpretazione di uno stile architettonico che si pensa abbia avuto origine intorno al XIV secolo nella città di Djenné, allora parte dell’Impero del Mali, che prosperava grazie al commercio di oro e sale attraverso il Sahara verso il Nord Africa. Dalla nota si apprende che, soprattutto a partire dal XVI secolo, lo stile si diffuse a sud delle regioni desertiche nella savana sudanese, diventando più basso e sviluppando contrafforti più robusti in risposta al clima più umido.

Il caratteristico stile sudanese delle moschee, specifico della regione della savana dell’Africa occidentale, si sviluppò tra il XVII e il XIX secolo quando i commercianti e gli studiosi si diffusero verso sud dall’impero del Mali, estendendo le rotte mercantili trans-sahariane nella zona della foresta. Essi presentano testimonianze molto importanti del commercio trans-sahariano che ha facilitato l’espansione dell’Islam e della cultura islamica e riflettono una fusione di forme architettoniche islamiche e locali in uno stile altamente distintivo che è persistito nel tempo. Il Comitato del Patrimonio mondiale ha aggiunto ieri 13 siti culturali alla lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Ad annunciarlo è un comunicato diffuso dall’Unesco nel quale viene precisato che le aggiunte sono state fatte durante la 44esima sessione estesa del Comitato che, tenuta online e presieduta dalla città cinese di Fuzhou, sta esaminando le candidature sia del 2020 che del 2021. La nota ricorda che l’iscrizione dei siti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco è prevista fino al 28 luglio.

Foto di apertura: Romina Facchi

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