Ciad, un anno senza internet

di Enrico Casale
internet in africa

Lunghi mesi di blocco di internet. Niente Facebook, Twitter, Whatsapp, Messenger. Il sito della BBC interdetto. Da un anno il Ciad vive una situazione irreale di assenza di contatti attraverso i social network e il web. Il regime del presidente Idriss Déby ha deciso di bloccare in questo modo il dissenso e le voci non conformi alle sue decisioni e al suo volere.

I blocchi posti delle autorità, però, non sono insormontabili. Soprattutto per i millennials, che anche in Ciad imparano a usare smartphone e tastiere ancor prima di andare a scuola. Uno dei sistemi più utilizzati per superare le barriere imposte dal presidente Idriss Déby è la Vpn (Virtual Private Network – Rete privata virtuale), un’app da scaricare, che consente di camuffare il proprio indirizzo IP bypassando dunque i blocchi imposti ad alcuni siti internet, e di navigare senza essere controllati.

Déby è al potere dal 1990, quando destituì il dittatore Hissène Habré. Da allora, dopo aver abolito la norma costituzionale che imponeva le dimissioni dopo due mandati, è sempre stato riconfermato al potere attraverso elezioni spesso contestate. E ha sempre sventato i putsch che hanno provato a deporlo.

Déby ha forti legami con la Francia ma non solo. La comunità internazionale sembra ben contenta di averlo come «guardiano» in quella zona dell’Africa centrale che funge un po’ da cuscinetto tra aree delicate e in profonda crisi sociale e di sicurezza, soprattutto a causa della presenza dei gruppi estremisti. Déby fa comodo all’estero, ma nel suo Paese vorrebbero da tempo un cambiamento di rotta.

E da tempo opposizione, attivisti e dissidenti cercano di farglielo capire. Dura è stata, nel marzo 2018, la reazione dei ciadiani all’annuncio dell’ennesima riforma pensata in modo da assicurare all’attuale presidente il «comando» fino al 2033. Déby oggi ha 66 anni, resterebbe dunque al potere almeno fino ai suoi 80 anni. Tenendo così ben alta la tendenza alla gerontocrazia delle istituzioni africane (che conta così poche eccezioni).

A quella reazione e a una serie di proteste e scioperi, derivati anche dalla crisi e dall’austerity imposta dal governo a causa del calo del prezzo del petrolio, le cui esportazioni tengono su le sorti economiche del Paese, il presidente ha risposto tagliando internet.

Condividi

Altre letture correlate: