Camerun: “vogliamo giustizia per il giornalista Martinez Zogo”

di claudia

di Céline Camoin

l corpo senza vita, in stato di decomposizione, del direttore della radio privata Amplitude Fmdi Yaoundé, rapito il 17 gennaio 2023, è stato ritrovato il 22 gennaio in un’area remota a Ebogo2,  alla periferia di Yaoundé, capitale del Camerun nel centro del Paese. Martinez Zogo denunciava nelle sue trasmissioni i saccheggi di fondi pubblici. Sulla sua tragica morte le parole della scrittrice Calixthe Beyala, che chiede giustizia.

Non c’è alcun dubbio sul fatto che Martinez Zogo sia stato assassinato perché denunciava, nell’ambito della sua professione giornalistica, le malversazioni e i saccheggi delle casse dello Stato da parte di alcune personalità. Ne è convinta la scrittrice Calixthe Beyala, la cui voce si colloca in prima fila tra quelle, numerose, che chiedono giustizia per l’ignobile crimine di cui è stato vittima il collega camerunese, e che stamani ha accettato di parlare telefonicamente la rivista Africa. “Martinez non aveva paura né dei politici, né dei potenti. Li denunciava nel suo programma radiofonico, Embouteillages, che faceva tanto ascolto”, chiarisce.

Calixthe conosceva Zogo da soli due anni, ma il legame tra i due si era stretto attorno all’ingiustizia subita dalla scrittrice e attivista, e che Zogo aveva voluto denunciare, fedele ai suoi principi. Il contenzioso oppone tuttora davanti ai tribunali camerunese e francese Calixthe Beyala, acquirente di un terreno per edificarvi una Casa degli scrittori, e un nipote del presidente Paul Biya, Bonaventure Mvondo Assam, che rivendica lo stesso terreno. Vittima di pressioni ma anche di minacce, la scrittrice è stata  ascoltata e in qualche modo aiutata dal giornalista, che con il suo desiderio di denunciare il caso, le aveva teso la mano.

Oggi, è Calixthe a chiedere un’indagine seria e giustizia per l’amico morto in gravissime condizioni. “L’autopsia ha rivelato un trattamento disumano inflitto a Martinez. Unghie strappate, dita tagliate, capelli rasati, caviglia rotta, ingerimento di escrementi e altro ancora”. Una brutalità che, secondo Beyala, fa pensare a una vendetta personale. A potenziare lo sgomento è anche il fatto che il giornalista sia stato rapito il 17 gennaio proprio davanti a un commissariato. Una testimone ha raccontato di averlo sentito gridare aiuto, ma nessuno è intervenuto per salvarlo dai quattro uomini incappucciati che lo hanno fatto salire a bordo un’auto modello Prado, colore nero.

Il caso è diventato emblematico del clima di “paura, pressione e impoverimento della popolazione, in preda allo stesso regime antidemocratico da oltre 40 anni”, denuncia la scrittrice dalla doppia cittadinanza, camerunese e francese. “Persino oggi stesso, viene negato ai giornalisti una marcia di solidarietà e di cordoglio” deplora, riferendosi alla non autorizzazione di un annunciato raduno di giornalisti in memoria del defunto collega.

Zogo sapeva bene di essere un personaggio scomodo e sapeva di essere in pericolo. “Ora il pericolo è quello di trovarsi ancora una volta davanti a una giustizia incompiuta, in un Paese dove i crimini non vengono mai delucidati, e dove la casta dei potenti si sostiene a vicenda”.

Calixthe Beyala ha lasciato il Camerun quando era adolescente. È l’autrice di oltre una ventina di romanzi, di cui diversi premiati, e tradotti in italiano: Gli onori perduti, Gli alberi ne parlano ancora, A bruciarmi è stato il sole, selvaggi amori. È anche nota per il suo attivismo a favore della difesa della comunità nera in Francia.

Il corpo del giornalista Martinez Zogo è stato ritrovato il 22 gennaio 2023 nel villaggio di Ebogo, a una ventina di chilometri da Yaoundé, capitale del Camerun, pochi giorni dopo il suo rapimento, avvenuto il 17 gennaio.

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