Burkina Faso: caso Sankara, ministro Riconciliazione incontra Blaise Compaoré

di Valentina Milani

Il ministro della Riconciliazione nazionale del Burkina Faso, Zéphirin Diabré, era ieri ad Abidjan, in Costa d’Avorio, per incontrare l’ex presidente Blaise Compaore, che è in esilio dal suo rovesciamento dal potere nel 2014. Si apprende la notizia da Rfi che precisa che l’incontro è il primo tra un ministro del governo di Roch Marc Kaboré e il suo predecessore Blaise Compaoré. Anche se non si conosce con precisione il contenuto delle discussioni, il dossier della morte di Thomas Sankara dovrebbe essere al centro di questo incontro secondo Rfi che ha contattato l’avvocato della famiglia Sankara, Prosper Farama. Farama si aspetta che il ministro Diabré convinca l’ex presidente ad andare lui stesso in Burkina Faso per comparire al processo. Spera soprattutto che l’incontro di oggi non sia un’occasione “per mercanteggiare in nome della riconciliazione sul retro della giustizia”. Per lui, qualsiasi riconciliazione richiede un processo di verità e giustizia.

Il tribunale militare di Ouagadougou ha deciso di incriminare l’ex presidente Blaise Compaoré a metà aprile, con l’accusa di attentato alla sicurezza dello Stato, concorso in omicidio e occultamento di cadavere nel caso dell’assassinio di Thomas Sankara. Anche Gilbert Diendéré, ex braccio destro di Blaise Compaoré, è sotto processo insieme ad altre 14 persone che dovranno comparire davanti al tribunale.

Allo stesso tempo, il tribunale militare ha ordinato l’arresto di tutti coloro le cui accuse sono state confermate, anche se non è stata ancora fissata la data per il processo. I mandati d’arresto rimangono quindi in vigore anche contro coloro che sono attualmente all’estero, precisa Rfi.

Il team di difesa del generale Gilbert Dienderé aveva cercato di far leva sulla prescrizione motivandola con il fatto che il caso non è stato trattato dai tribunali per decenni. Ma l’eccezione è stata respinta dalla corte.

Sankara, ufficiale militare e rivoluzionario socialista che fu presidente del Burkina Faso dal 1983 al 1987, è passato alla storia come una figura carismatica. Sarebbe stato assassinato dalle truppe guidate da Blaise Compaoré, che assunse la guida dello Stato subito dopo.

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