La Tunisia, pur continuando ad essere il primo Paese del mondo arabo in materia di emancipazione femminile e diritto di famiglia, deve ancora fare molta strada per far sì che i principi enunciati nella nuova Costituzione del gennaio 2014 e nelle ratifiche dei trattati internazionali in materia possano davvero avere attuazione nella realtà quotidiana.
Scorrendo le liste relative alle elezioni di domenica prossima si può notare, ad esempio, che sul 47 per cento di candidate donne solo il 12 per cento risulta essere capolista.
Un leggero miglioramento rispetto alle elezioni precedenti in cui la percentuale arrivava al 7%, ma non sufficiente a garantire una vera parità di opportunità. Rafforzare la partecipazione delle donne nella vita politica della Tunisia, questo il messaggio lanciato ieri in conferenza stampa dalle capolista donne in vista delle politiche di domenica. Hajer Habchi, coordinatrice del progetto per il rafforzamento del ruolo politico delle donne nei partiti politici e nei sindacati, ha ricordato la campagna di sensibilizzazione lanciata nel settembre scorso con la cooperazione dell’Unione europea che prevede per il 2015 un programma di aiuti del valore di 7 milioni di euro destinati a progetti riguardanti, tra gli altri, l’inclusione della donna nella vita politica. In tale occasione l’Ambasciatore Ue in Tunisia Laura Baeza aveva invitato tutte le donne tunisine ad esaminare con attenzione i differenti programmi elettorali per poter effettuare una buona scelta dei propri rappresentanti in Parlamento, evidenziando che un’assemblea nella quale esiste una larga partecipazione femminile è un’assemblea che sarà in grado di difendere e promuovere i diritti delle donne.(ANSAmed)
