21/05/14 – Malawi – Prorogata la chiusura delle urne, cresce l’incertezza

di AFRICA

 

Migliaia di persone sono in fila di fronte ai seggi a Lilongwe e a Blantyre, le due principali città del Malawi: lo riferiscono fonti della MISNA, sottolineando che lo scrutinio avrebbe dovuto concludersi ieri sera ma che problemi tecnici hanno determinato una proroga fino alle cinque di questo pomeriggio.

“In alcuni seggi – dice padre Gabriel Jana, responsabile delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Lilongwe – c’erano solo 700 schede a fronte di 3000 o 4000 votanti iscritti nelle liste”. Ieri in alcuni quartieri di Lilongwe e Blantyre l’impossibilità per gli elettori a esprimere la propria preferenza ha innescato disordini e atti di vandalismo. “Il clima è piuttosto teso – sottolinea padre Gabriel – anche perché l’esito delle elezioni è molto incerto e i militanti dei partiti sono pronti a denunciare brogli anche in assenza di elementi concreti”.

Una lettura, questa, condivisa da più fonti. “Gli inviti alla calma sono d’obbligo – sottolinea padre Piergiorgio Gamba, missionario monfortano che vive nel sud del Malawi – ma faticheranno a fugare i tanti dubbi su elezioni che avranno risultati molto risicati e potranno dare adito a contestazioni”.

Tra ieri e oggi circa sette milioni di aventi diritto sono stati chiamati a eleggere il presidente e rinnovare il parlamento. Per la massima carica dello Stato appare favorita la presidente uscente Joyce Banda, ma la sua elezione è tutt’altro che scontata. Possibilità concrete sembrano avere sia Peter Mutharika, fratello di un capo di Stato scomparso nel 2012, che Atupele Muluzi, figlio di un altro ex presidente. Potrebbe far bene anche il pastore evangelico Lazarus Chakwera, rappresentante del partito fondato dal dittatore Kamuzu Banda. Secondo padre Gabriel, del resto, “l’incertezza e l’attesa sono alimentate anche dal sistema elettorale del Malawi perché diventa presidente chi prende più voti, senza che sia necessario un ballottaggio”. – Misna

 

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