Vaccini e brevetti, è il momento dei fatti

di Valentina Milani

Il Presidente Biden ha riconosciuto che il modello di business delle Big Pharma sta mettendo a repentaglio la vita di tutti“, hanno detto Sara Albiani, responsabile salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency, rallegrandosi della proposta Usa di sospendere temporaneamente i diritti di proprietà intellettuale sui brevetti per i vaccini covid-19.  “In questo momento di crisi non possiamo che accogliere quindi con entusiasmo la decisione dell’amministrazione americana di intraprendere un nuovo percorso che metta al centro la salute pubblica rispetto ai profitti privati. Ci auguriamo che adesso la Casa Bianca continui a rivestire questo ruolo di leadership globale anche all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, resistendo alle pressioni che sicuramente arriveranno dai colossi farmaceutici e insistendo sul trasferimento di tecnologie attraverso lo strumento del C-Tap promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.”

Oxfam e Emergency esortano il governo italiano a fare a questo punto pressione su Ue e G7, seguendo la strada già indicata dal Parlamento.

Assicurazioni dal governo su questo tema  fondamentale in realtà sono  già arrivate. Link2007, l’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti ong italiane a febbraio aveva scritto al neonato governo Draghi  proprio per chiedere anche un impegno italiano verso la sospensione dei brevetti: una lunga e dettagliata lettera che molti organi di stampa avevano rilanciato. Una lettera in cui veniva ricordato come la salute rappresenti un bene pubblico globale. “Non è difendendo solo gli interessi e i privilegi di pochi che si può costruire pace e maggiore giustizia nel mondo, come tutti auspichiamo. La tutela della salute, bene pubblico globale, è al di sopra di qualsiasi protezione della proprietà intellettuale di fronte a pandemie che possono compromettere la vita di milioni di persone e il futuro delle comunità”, riportava la missiva.

Il governo ci ha risposto attraverso la Farnesina assicurandoci la condivisione della nostra visione e la sua mobilitazione”,  ha detto a Africa Rivista il presidente Roberto Ridolfi.

Noi siamo chiaramente molto soddisfatti che anche gli Stati Uniti si siano uniti a questa richiesta, che più di cento nazioni hanno già fatto propria”, ha detto Ridolfi. “È un passaggio importante, visto anche il peso internazionale di Washington. Ma adesso è l’Organizzazione mondiale del commercio che deve muoversi”.

La direttrice del Wto Ngozi Okonjo-Iweala in realtà si era già espressa contro il nazionalismo dei vaccini. “Ora però non è più tempo di dichiarazioni ma di azioni concrete”, dice Ridolfi. “In Africa ci sono 350 fabbriche farmaceutiche. Magari non tutte, ma molte di loro sono perfettamente in grado di produrre i vaccini se vengono fornite dei brevetti. E per quanto riguarda la distribuzione e la somministrazione, ci sono ong che operano sul territorio da anni, in stretta collaborazione con le amministrazioni e che sono pronte a fornire supporto e know how”.

Non ci sono ostacoli giuridici alla soluzione di questo problema, prosegue Ridolfi. “La sospensione temporanea è prevista anche dal trattato sulla proprietà intellettuale in situazioni di emergenza ed è difficile sostenere che quella in cui ci troviamo, a livello mondiale, non sia una situazione di emergenza”.

Anche Amref Health Africa-Italia, che aderisce a Link2007, ha commentato l’annuncio di Biden:

“Speriamo che la proposta che viene dagli Stati Uniti, possa essere accolta anche dall’Europa. Sarebbe una svolta per la salute globale, la deroga sui brevetti dei vaccini che sarà discussa al summit informale dei leader Ue di Oporto, nel fine settimana”, afferma Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa-Italia. “Secondo una recente stima, l’Africa raggiungerà gli obiettivi vaccinali non prima del 2023”.

Un accesso equo ai vaccini anticovid-19 è inverosimile a meno che non vengano affrontati problemi di disponibilità, accessibilità e convenienza. Le pandemie sono di natura globale e richiedendo quindi un approccio globale. È nostra responsabilità, come cittadini del mondo, garantire che i vaccini covid-19 raggiungano tutti, indipendentemente da fattori socioeconomici, geografici o demografici” afferma Micucci.

In queste ore diversi capi di Stato e istituzioni africane hanno commentato positivamente l’annuncio di Washington. Il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat, ha rilasciato  una dichiarazione in cui esprime il proprio apprezzamento e “esorta inoltre tutti i paesi che non l’hanno ancora fatto a sostenere con urgenza questa storica iniziativa di cooperazione multilaterale per garantire un’equa protezione vaccinale per l’intera comunità globale”.

(Stefania Ragusa)

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