Tunisia tra confusione, sorprese e appelli a nuove elezioni

di claudia

Dopo le elezioni legislative segnate da un’astensione record, gli oppositori al presidente tunisino Kais Saied chiedono nuove elezioni, ritenendo che il nuovo Parlamento non avrà base popolare. Per gli oppositori, che su questo punto sembrano uniti,  lo stesso presidente ha perso la sua legittimità. Il tasso di partecipazione ufficiale al secondo turno delle elezioni parlamentari di domenica è stato dell’11,4%.

Secondo la corrispondente di Jeune Afrique, molti vedono la composizione del nuovo parlamento come uno schiaffo alla democrazia. L’emiciclo – secondo dati preliminari – accoglie una sessantina di sostenitori di Nidaa Tounes, partito fondato dal defunto presidente Beji Caid Essebsi, al potere dal 2014 al 2019, oltre a sei eletti vicini al rapper K2Rhym, ex genero dell’ex presidente Zine el- Abidine Ben Ali, e probabilmente altrettanti indipendenti del movimento del Partito Destouriano Libero (Pdl). Il partito Echaab, uno dei pochi a non aver boicottato le elezioni e che sostiene Kais Saied, ha conquistato solo 14 seggi sui 161 da occupare.

“Se è difficile da decifrare a causa del sistema di voto uninominale, il nuovo equilibrio di poteri all’interno del Parlamento appare quindi tanto singolare quanto inaspettato”, scrive la giornalista Frida Dahmani da Tunisi. Molti si aspettavano che la nuova Assemblea sarebbe stata largamente dominata dai partigiani del presidente.

“Un passo è stato compiuto nell’organizzazione delle elezioni legislative: la maggior parte dei movimenti legati al potere nell’ultimo decennio si sono trovati esclusi. Il presidente ha quasi svuotato la scena politica, conservando solo pochi partiti, principalmente di tendenze nazionaliste arabe e ispirati alle sinistre mediorientali degli anni 70. I suoi sostenitori hanno cercato di unirsi attorno al cosiddetto Movimento del 25 luglio”, nota ancora la corrispondente.

“Con le ultime elezioni legislative, Kais Saied contava sul voto uninominale per ottenere un emiciclo vicino alla sua causa e portatore del suo progetto. Non sarà proprio così. Nella confusione che ha prevalso durante la campagna elettorale, nessuno sa quale sia il programma o l’appartenenza politica dei neoeletti”. 

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