Tunisia, peggioramento nella repressione degli oppositori secondo le Nazioni Unite

di claudia

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso preoccupazione per il “peggioramento della repressione nei confronti di coloro che sono percepiti come oppositori politici e della società civile in Tunisia”, anche attraverso misure adottate dalle autorità che continuano a “minare l’indipendenza della magistratura”. Lo si legge nel comunicato pubblicato ieri sul sito dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani.

Da sabato, diverse persone, tra cui ex funzionari, sono state arrestate e alcune detenute per accuse legate alla sicurezza o corruzione.

L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha anche osservato che il Procuratore Generale ha sempre più avviato procedimenti penali contro sospetti oppositori, accusandoli di “cospirazione contro la sicurezza dello Stato”, offesa al Capo dello Stato o violazione del decreto-legge per combattere la criminalità informatica.

“Siamo inoltre preoccupati che alcuni dei detenuti per aver criticato il governo siano stati processati presso tribunali militari. Chiediamo alle autorità di porre immediatamente fine alla pratica di processare i civili davanti a tribunali militari. Chiediamo alle autorità tunisine di rispettare gli standard del giusto processo e del processo equo in tutti i procedimenti giudiziari e di rilasciare immediatamente tutti coloro che sono detenuti arbitrariamente, compresi coloro che sono detenuti in relazione all’esercizio della loro libertà di opinione o di espressione”, afferma il comunicato ufficiale.

Dal luglio 2021 le autorità hanno inoltre adottato una serie di misure che hanno minato l’indipendenza della magistratura, tra cui lo scioglimento del Consiglio superiore della magistratura e la revoca sommaria di 57 giudici. “Chiediamo alle autorità di adoperarsi per allineare la legislazione, le procedure e le pratiche del settore della giustizia alle norme e agli standard internazionali applicabili e, attraverso la separazione dei poteri, di mantenere l’indipendenza della magistratura e dello Stato di diritto”.

Parte dell’opinione ritiene che l’opera di ‘pulizia’ tra i membri dell’ex élite tunisina, avviata dal presidente Kais Saied, sia un’ottima cosa per lottare contro la corruzione e le malversazioni. Altre fonti ritengono invece che si stia assistendo a una deriva autoritaria.

Durante una visita alla sede del ministero dell’Interno, Saied ha affermato ieri che “la Tunisia sta attraversando un periodo critico e pericoloso”. Ha poi aggiunto: “Rispettiamo i diritti umani ma quando si tratta di cospirazione contro lo Stato non è più una questione di diritti… Chi è stato arrestato per aver espresso la propria opinione?”.

Il presidente ha elogiato gli sforzi compiuti dalle forze di sicurezza, sottolineando che oggi è fondamentale proteggere lo Stato da chi si preoccupa solo del potere e del denaro. Ha aggiunto che diversi partiti hanno cercato di dividere lo Stato e peggiorare la situazione sociale.

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