Tunisia | Covid-19, corsa (inutile) all’aglio

di Enrico Casale
aglio in tunisia

In Tunisia il prezzo dell’aglio è schizzato alle stelle. Nel Paese si è scatenata una corsa all’acquisto dopo che è stata diffusa la (falsa) notizia che proprio l’aglio sarebbe un rimedio infallibile per evitare il contagio da Covid-19 (coronavirus). Al mercato centrale di Tunisi e in molti supermercati della capitale, il prezzo dell’aglio ha fluttuato ieri intorno ai 20-25 dinari (6,5-8 euro) al chilo (ma il prezzo corretto dovrebbe essere intorno ai 12 dinari), con una tendenza a un ulteriore aumento nei prossimi giorni.

L’aglio è di solito usato per aumentare l’immunità o ridurre gli effetti dell’influenza, che ha sintomi simili a quelli del nuovo coronavirus, la cui diffusione è stata dichiarata «pandemia» dall’Organizzazione mondiale della sanità. Pubblicazioni online si sono moltiplicate negli ultimi giorni suggerendo, a torto, che l’aglio potrebbe proteggere in qualche modo dal virus, e dunque i tunisini si sono precipitati ad acquistarlo.

«Questa corsa ingiustificata all’acquisto ha aumentato i prezzi – ha spiegato al sito AnsaMed.info Yasser Ben Khalifa, direttore dell’Antitrust presso il ministero del Commercio –. Speriamo che i prezzi calino dagli attuali picchi dopo l’immissione sul mercato di aglio tunisino da inizio aprile».

Di fronte alla proliferazione di voci sulle proprietà terapeutiche dell’aglio, l’Oms ha pubblicato una nota sulla sua pagina dedicata ai falsi rimedi: «L’aglio è un alimento sano che può avere determinate proprietà antimicrobiche, tuttavia, nell’attuale epidemia, non ci sono prove che il consumo di aglio protegga le persone dal nuovo coronavirus». A oggi, sono tredici i casi confermati in Tunisia di nuovo coronavirus.

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