Transizione energetica, un rischio per l’occupazione?

di claudia
energia elettrica in africa

di Céline Camoin

La transizione energetica rischia di causare una massiccia distruzione di posti di lavoro nel settore dei combustibili fossili in Africa, più che in altre regioni del mondo, a causa della debolezza degli investimenti nelle energie rinnovabili e della mancanza di programmi di riqualificazione professionale per i lavoratori: lo conclude un rapporto di Ecofin Pro, la piattaforma agenziale di Ecofin dedicata ai professionisti.

Intitolato “L’impatto della transizione energetica sull’occupazione nei combustibili fossili in Africa”, il rapporto ricorda che il settore delle energie rinnovabili contava 13,7 milioni di lavoratori in tutto il mondo nel 2022, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile (Irena). Oltre il 58% di questi posti di lavoro si trovano in Cina, India, Brasile e Stati Uniti.

Se nel resto del mondo la crescita degli investimenti nelle energie rinnovabili ha dato luogo ad un aumento sostenuto del numero di posti di lavoro creati, in Africa la transizione energetica non è riuscita finora a generare un numero significativo di posti di lavoro. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e l’Irena, nel 2022 l’Africa contava 320.000 posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili, il che equivale a un calo dello 0,6% rispetto al 2018. Queste cifre molto basse si spiegano principalmente con il fatto che la produzione di energie rinnovabili le apparecchiature energetiche come i pannelli solari, le turbine eoliche o le turbine idrauliche rimangono poco sviluppate nel continente.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), l’approvvigionamento di petrolio è la principale fonte di occupazione tra i combustibili fossili, con quasi 8 milioni di lavoratori a livello globale nel 2019. Circa il 15% dei posti di lavoro in questo settore si trova in Africa.

Il rapporto indica inoltre che, nel complesso, i nuovi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili compenseranno ampiamente le perdite di posti di lavoro derivanti dalla decarbonizzazione forzata del settore energetico nella maggior parte delle regioni del mondo.

La situazione è diversa, tuttavia, in Africa, dove la maggior parte dei posti di lavoro attualmente occupati nel settore dei combustibili fossili scompariranno se continuerà la mancanza di investimenti nelle energie rinnovabili mentre le principali aziende coinvolte nel settore dei combustibili fossili attuano instancabilmente i loro piani di neutralità del carbonio.

In effetti, non esistono linee guida chiare nelle politiche pubbliche dei paesi produttori di combustibili fossili del continente, a parte l’adesione di questi Paesi all’accordo di Parigi. Si nota un impegno debole, generalmente caratterizzato da azioni sparse per sviluppare piccoli progetti di energia rinnovabile, e un trasferimento insufficiente di tecnologie in grado di promuovere la creazione di posti di lavoro sostenibili.

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