Togo, diplomazia preventiva al lavoro per il Sahel

di claudia

La diplomazia togolese intende impegnarsi a favore della pacificazione del Sahel. L’iniziativa di Lomé, che si basa sul concetto di “diplomazia preventiva”, è stata presentata martedì dal ministro degli Esteri, Robert Dussey, in occasione del suo rientro diplomatico, nella capitale togolese. ”Gli ideali promossi e difesi dal Togo, e che ci adoperiamo  a voler esportare nel Sahel, sono lo spirito di ascolto e di dialogo, la solidarietà, la riconciliazione e la mediazione individuati come condizioni sociali e politiche per la promozione di una pace positiva”, ha sottolinea il ministro in un discorso.

Dussey ha spiegato che concetti di “diplomazia preventiva” o “positiva” prevedono l’attuazione di una gestione pacifica e politica dei vari e variegati conflitti e antagonismi nella regione. La diplomazia togolese intende lavorare a monte, cioè sulle minacce alla pace e alla sicurezza attraverso la consultazione, l’incontro e la riconciliazione delle opinioni, il dialogo, la mediazione e le missioni di buoni uffici.

Secondo il capo degli Esteri togolese, la conflittualità del mondo nella sua forma terroristica nel 21° secolo è stata accompagnata dall’accresciuta consapevolezza che viviamo in una comunità globale del rischio. “È la fine di un paradigma e ogni Stato è ormai certo che la sua stabilità a livello nazionale dipende da un contesto internazionale, regionale e interregionale che può incidere in vario modo su di esso e talvolta rimettere in discussione gli equilibri acquisiti”. La posta in gioco risiede nella dipendenza reciproca tra il contesto particolare di ciascuno Stato e il contesto transnazionale che li ospita. “Di fronte a questo problema, il presidente della Repubblica Faure Essozimna Gnassingbé ha fatto la scelta lucida di lavorare per il mantenimento della pace e della sicurezza interna, pur essendo in azione a livello regionale e interregionale in Africa”.

La costruzione e il mantenimento della pace nell’Africa occidentale e nel Sahel mira a creare un contesto regionale e interregionale che sia umanamente fiorente e favorevole alla stabilità degli Stati.

Per Lomé, l’inazione e l’indifferenza passiva costano più della solidarietà e dell’azione attiva. Agendo a livello nazionale e a livello regionale e interregionale, “contribuiamo alla difesa della pace e al mantenimento della stabilità delle nostre regioni. Lavorare per il mantenimento della pace e della stabilità nei paesi del Sahel significa lavorare in previsione del mantenimento della stabilità della regione del Golfo di Guinea e di tutta l’Africa occidentale”.

I quattro assi principali della strategia del Togo nella lotta al terrorismo e per la costruzione della pace e il mantenimento della stabilità nella regione del Sahel sono: la partecipazione alla cooperazione multilaterale al servizio della stabilità regionale e interregionale; l’esportazione della visione togolese di pace; il sostegno alla normalizzazione politica, alla transizione democratica e agli sforzi di riconciliazione nazionale attraverso la mediazione; il sostegno a una governance responsabile per una maggiore inclusione sociale e politica negli Stati della regione.

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