La rassegna “Fare cinema” omaggia la cultura del Senegal

di claudia

“Fare cinema”, la rassegna dedicata ai mestieri del cinema e alla promozione dell’industria cinematografica italiana nel mondo promossa dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, prevede quest’anno un omaggio al cinema senegalese.

Per questa edizione, in programma “in tutto il mondo” online dal 19 al 27 giugno, l’Istituto Italiano di Cultura di Dakar presenta un percorso dedicato al rapporto tra letteratura e cinema, tema da sempre oggetto di studi e dibattiti in ambito culturale. “Se da una parte il cinema attinge da storie e suggestioni che vengono dalla pagina scritta per trovare nuova ispirazione, dall’altra indubbiamente il grande schermo offre a opere letterarie una chiave di accesso a un pubblico più ampio”, si legge in una nota dell’Istituto.

In quest’ottica, il 23 giugno, ci sarà la presentazione del libro “Djibril Diop Mambéty ou le voyage de la hyène” di Simona Cella, Cinzia Quadrati e Alessandra Speciale, con prefazione di Martin Scorsese (2020). Parteciperanno l’autrice Simona Cella, il direttore della libreria L’Harmattan a Dakar, Abdoulaye Diallo, e il giornalista e critico cinematografico Aboubacar Demba Cissokho.

Un’occasione per rendere omaggio a un grande regista senegalese e celebrare i 50 anni dall’uscita del film “Touki Bouki” (1973), che sarà proiettato durante la stessa serata nella versione restaurata da Cineteca di Bologna nel 1992.

Altro appuntamento “senegalese” sarà il 21 giugno, in occasione della Festa della musica, in collaborazione con Africulturbain, l’Istituto presenta il video della canzone “Sunu Life”, nato dall’incontro tra il rapper senegalese Matador e il chitarrista jazz Luca Zennaro durante la sua residenza a Dakar.

A seguire, verrà proiettato il documentario “Feneen – Viaggio nella musica urban in Senegal“, che condurrà tra le strade di Dakar e delle sue banlieu per raccontare un altro incontro speciale nato nel segno della musica, quello tra il producer italiano Frank Sativa e i rapper Leuz Diwane G e F.U.L.A., che ha dato vita alla genesi di una canzone, un videoclip e un documentario nell’ambito di “MIGRA – Migrazioni, Impiego, Giovani, Resilienza, Auto-impresa” progetto ideato e promosso da Lvia, con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

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