La diaspora senegalese in Toscana riflette sul futuro

di claudia

di Valentina GeraciCentro studi AMIStaDeS

Una grande novità per il mondo dell’associazionismo senegalese in Toscana. In arrivo la prima edizione della giornata Mbebett, dal wolof (lingua parlata in Senegal) “Riflessioni per il futuro”, in programma sabato 24 giugno, a Pisa. Un’occasione di confronto tra organizzazioni, enti della società civile, rappresentanti di istituzioni italiane e senegalesi per discutere delle grandi sfide attuali che interessano la comunità in Toscana. Alla fine della giornata sarà prodotto un documento con osservazioni e raccomandazioni, frutto delle diverse esigenze emerse dal confronto tra i vari tavoli di lavoro.

L’obiettivo della giornata Mbebett è quello di fornire spunti di riflessione e di azione alle autorità locali, alle organizzazioni interessate, alle associazioni e ai sindacati. La giornata è frutto della volontà del CASTO, Confederazione dei senegalesi in Toscana, con il contributo del comune di Pisa. Per meglio comprendere dinamiche, obiettivi e curiosità abbiamo intervistato Pene Abdoul Ahad Mbacke,Presidente della Confederazione e organizzatore dell’evento.

Cosa rappresenta la Giornata Mbebett?

È un momento fondamentale per la comunità senegalese. Dopo la Lombardia, la regione Toscana è seconda nelle classifiche per numero di senegalesi presenti e, nonostante anni di permanenza, attivismo e partecipazione sociopolitica, ci sono ancora parecchie sfide che ci interessano. Le società cambiano e bisogna ragionare in prospettiva per farsi trovar preparati.

Il termine Mbebett è una scelta comune, tutta senegalese, per indicare questa volontà di ragionare sugli obiettivi del domani. La traduzione in italiano del termine wolof indica appunto “Riflessione per il futuro”. Chi pensa al suo futuro e ci tiene, deve riflettere su progetti, sfide, possibilità.

La giornata Mbebett vuole quindi essere un momento per chi, consapevole del presente, guarda più in là. Un unico luogo, il Salone Storico della Casa della Città Leopolda di Pisa, per ritrovarsi in un vis à vis con altri connazionali, con il mondo del Terzo settore, con le istituzioni locali e con chiunque abbia interesse ad esser coinvolto e a dire la propria sul futuro delle nostre società, impegnandoci tutti a renderle più inclusive e più forti.

Chi saranno i partecipanti?

Ci saranno le diciassette organizzazioni senegalesi di tutta la Toscana che sono parte della Confederazione che presiedo. Sarà presente una loro rappresentazione per le città di Pisa, Livorno, Massa, Pontedera, Pistoia, Firenze, Empoli, Viareggio e tante altre realtà regionali.

Saranno con noi anche rappresentanti della Prefettura e Questura locale, autorità della città di Pisa e della Toscana ma anche di alcuni comuni senegalesi. Non mancheranno i portavoce di Uil, Cgil, Arci e di organizzazioni come Cospe Onlus, ItaliaHello, Cesvot molto attive sul territorio toscano.

L’evento resta aperto al pubblico perché vogliamo creare le condizioni migliori per rendere questa giornata un momento partecipato e il più inclusivo possibile.

Possiamo anticipare le difficoltà che interessano i senegalesi in Toscana e che saranno oggetto di discussione?

Le sfide sono parecchie e ci interessano sia come persone con un background migratorio sia in qualità di cittadini di una società della quale, da anni, siamo parte integrante: chi è arrivato da poco non ha spesso un accesso facilitato alle informazioni e chi invece è qui da tempo non sempre riesce a seguire da solo le procedure online per richiedere il rinnovo del suo documento. 

Se pensiamo al mondo del lavoro e dell’imprenditoria femminile, problematica è la situazione di tante donne senegalesi. Siamo in pensiero anche per i giovani che abbandonano la scuola alla ricerca di un lavoro in tempi parecchio precoci o per quei bambini arrivati qui senza conoscere la lingua italiana. Molti genitori non hanno frequentato le scuole e per loro diventa difficile accompagnare i figli in questo percorso.

Tema caldo anche la cooperazione internazionale, in un mondo in cui le diaspore hanno diritto ad avere voce e protagonismo nei processi decisionali.

lavoro donne

Cosa ti aspetti da questa giornata?

Obiettivo della giornata è la stesura, tutti insieme, di un documento che raccolga proposte di soluzione, indicazioni e riflessioni.

La giornata è pensata con gruppi di lavoro organizzati a seconda delle proprie competenze e dei propri interessi per scardinare al meglio ogni tema. In un secondo momento ci sarà un confronto collettivo e uno scambio tra gruppi per proporre insieme quanto discusso singolarmente.

Il documento sarà presentato ai comuni, alle regioni, alle ong e a chiunque voglia leggere i risultati di questa giornata.

Difficoltà attuali e soluzioni che proporremo non interessano solo i senegalesi. È un problema più grande che tocca tutti i cittadini stranieri. Vogliamo essere firmatari di un documento che metta nero su bianco soluzioni concrete e arrivare al domani con una risposta. Per noi e per gli altri.

Mbebett, Riflessioni per il futuro è uno slogan che oggi ci riporta anche a tutte quelle persone che sono in Senegal e stanno affrontando un momento di crisi particolarmente forte.

Mi dispiace moltissimo sentire e vivere a distanza quanto sta succedendo nel mio Paese nelle ultime settimane. Noi siamo qui, ma siamo sempre senegalesi. Quello che tocca il Senegal, tocca anche ognuno di noi. È la nostra casa, il posto dove siamo cresciuti e lì abbiamo le nostre famiglie e i nostri cari. Non si può restare indifferenti rispetto alla gravità dei fatti che ha interessato il Paese, una realtà riconosciuta per stabilità e dialogo.

Andiamo oltre la questione politica, condanniamo con forza la violenza e il silenzio. Condanniamo ogni abuso e ci stringiamo ai connazionali e alle loro perdite. Condanniamo anche le violenze e gli attacchi tra Milano e Parigi. Non è la violenza la strada che risponderà a problemi politici, economici e di corruzione.

Chiediamo giustizia. Serve una giustizia più equa e il rispetto di tutti i cittadini e della loro dignità umana. Speriamo nel ritorno della stabilità del nostro Paese, nella sicurezza di tutte le persone in Senegal e pretendiamo maggiore trasparenza.

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