Risalgono i commerci tra Italia e continente africano

di claudia

Più di 26 miliardi e mezzo, per la precisione 26 miliardi e 621 milioni di euro: a tanto ammonta il valore dell’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi dell’Africa nei primi otto mesi dello scorso anno, l’ultimo periodo per il quale sono disponibili i dati più aggiornati dell’Agenzia Ice e che ieri sono stati al centro di un incontro organizzato dal mensile Africa e Affari.

di Michele Vollaro

Un dato che mostra un deciso incremento rispetto al calo osservato nel 2020 in seguito al rallentamento globale dell’economia per la diffusione di covid-19 e indica di fatto il pieno recupero rispetto ai valori degli scambi tra Italia e Africa negli anni precedenti la pandemia. Al tempo stesso, si evidenzia anche un altro aspetto e cioè la crescita del peso relativo che il continente africano occupa nel complesso degli scambi commerciali dell’Italia con l’estero, seppure in modo marginale, aumentando al 4,3% dal 3,5% dell’anno precedente.

Cominciando ad analizzare più nel particolare i dati, si può notare che, se le esportazioni italiane verso l’Africa sono “semplicemente” già tornate ai livelli pre-pandemici, le importazioni sono invece addirittura cresciute rispetto alla media del periodo compreso tra 2014 e 2019. Tale incremento, è stato fatto notare nel corso dell’incontro, ha contribuito ad ampliare il tradizionale deficit del saldo commerciale italiano con il continente, che lo scorso anno si era invece chiuso quasi in pareggio. A trainare la crescita delle importazioni nel 2021 sono state soprattutto le materie prime energetiche, petrolio e gas naturale, per un valore che è più che raddoppiato, passando dai quasi 3,7 miliardi di euro dei primi otto mesi del 2020 agli oltre 7,8 registrati nel 2021. 

Questa prima constatazione porta a osservare nel dettaglio la geografia delle importazioni; nel periodo preso in esame, se l’Algeria si conferma lo scorso anno come il principale Paese fornitore dell’Italia con acquisti per un totale di 3 miliardi e 468 milioni (dei quali l’86% è costituito da idrocarburi), in questa speciale classifica la Libia risale e segue immediatamente al secondo posto, avendo esportato verso l’Italia prodotti per complessivi 3 miliardi e 357 milioni di euro dei quali ben il 96%, pari a poco più di 3,2 miliardi, di petrolio e gas naturale.

Le tavole offerte dall’Agenzia Ice permettono anche di notare che da questi due Paesi le importazioni sono aumentate rispettivamente del 77% e del 271% in confronto all’anno precedente. È inferiore invece la variazione registrata dal terzo maggiore fornitore italiano, la Tunisia, che tra gennaio e agosto 2021 ha venduto prodotti all’Italia per un miliardo e 633 milioni di euro (+25%): di questi, il 18% erano articoli di abbigliamento, il 13% apparecchiature elettriche e non per uso domestico, l’11% autoveicoli e prodotti automobilistici, il 10% articoli in pelle e il 9% prodotti alimentari. In quarta posizione, come maggiore fornitore dell’Italia, c’è poi il Sudafrica, con importazioni per un valore di 1.307 milioni di euro, un valore in crescita del 73% rispetto all’anno precedente sospinto soprattutto dagli acquisti di platino e rodio, passati da 107 a 422 milioni. A seguire e ancora con esportazioni in rialzo, troviamo l’Egitto con 1.215 milioni di euro (+15,7%) e poi la Nigeria, sesta con 852 milioni (+31%), che è anche il terzo maggior fornitore africano di idrocarburi con una quota del 10% dietro al 41,5% della Libia e al 38,7% dell’Algeria.

Condividi

Altre letture correlate: