Rd Congo – Ong, governo e Chiesa insieme contro ebola

di Enrico Casale
ebola

Continua la campagna di sensibilizzazione e prevenzione nella provincia nord-occidentale di Equateur (Rd Congo) dove all’inizio di maggio è scoppiata un’epidemia di ebola. A Mbandaka, città di 1,2 milioni di persone governo, Ong internazionali, leader della Chiesa sono scesi in campo per aiutare la gente a capire come si trasmette il virus e come reagire di fronte a un’infezione.

«L’ebola è reale, esiste davvero – ha sottolineato il leader della comunità di Mbandaka in un raduno improvvisato vicino a un mercato della città -. Non possiamo giocare su questo tema e non dobbiamo ascoltare le voci e le bugie che si diffondono e che dicono che si tratta di una favola, una cospirazione internazionale, o una conseguenza della stregoneria».

Gli insegnanti delle scuole di Mbandaka insistono con gli alunni affinché si lavino le mani e controllino la temperatura corporea prima dell’inizio delle lezioni, oltre ad aver insegnato loro la canzoncina «Ebola, Go away!» che i piccoli cantano anche nelle rispettive case. Dalle voci raccolte per le strade della città emerge che molti prendono sul serio i pericoli posti dall’epidemia, ma altri ignorano i rischi, e addirittura alcuni negano l’esistenza del virus o sostengono che si tratti di notizie tendenziose diffuse come cospirazione.

Inoltre sono ancora molti quelli che si rivolgono ai guaritori tradizionali o agli stregoni, come Papa Nganga, che credono che l’ebola sia un prodotto della stregoneria. In una dichiarazione diffusa tramite la stampa locale, Nganga ha detto: «ho solo bisogno che le Ong e il ministero della Salute smettano di spendere soldi e mi portino tutti i malati di ebola. I miei antenati mi hanno garantito e autorizzato a guarire chiunque in due giorni».

Si tratta della nona epidemia da quando il primo caso di ebola è stato scoperto nel 1976. Dallo scorso 8 maggio sono stati registrati 58 casi. Secondo l’Oms ci sono stati finora 27 decessi, con tre morti confermati. Nell’arcidiocesi di Mbandaka-Bikoro sono stati sospesi battesimi e funerali per scongiurare il rischio di trasmissione del virus.

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