Proteggere gli autoctoni della Bouenza, un evento online presenta il progetto di una ong

di claudia

Domani, giovedì 23 marzo, alle ore 18, ci sarà una videoconferenza zoom a cura della ong Alisei, in collaborazione con Abbè Ghislain Ngamouna, Presidente dell’associazione locale Amaco, con la quale Alisei è in rapporto di partenariato. In diretta dal Congo Marianna Naitana presenterà i temi del progetto di cui è l’ideatrice e coordinatrice: “Rafforzare le capacità per la promozione e la protezione dei diritti delle popolazioni indigene di Bouenza,” (2020-2023)”. QUI il link zoom per partecipare.

Il progetto ha come obiettivo primario quello di migliorare il rispetto dei diritti umani della comunità dei Pigmei della Bouenza, Congo, promuovendone l’uguaglianza, la partecipazione e l’inclusione nella società congolese.
A questo scopo si propone di aumentare il livello di alfabetizzazione di bambini e adulti delle comunità dei Pigmei del distretto di Tsiaki, assicurare il godimento dei loro diritti e valorizzare la cultura autoctona grazie al coinvolgimento delle autorità locali e delle organizzazioni della società civile.

La comunità dei Pigmei di Tsiaki, situata nel sud-est della Repubblica del Congo, è geograficamente isolata e soffre diverse forme di marginalizzazione sul piano politico, sociale ed economico, come la maggior parte delle comunità autoctone del Congo. Queste rappresentano infatti lo strato più vulnerabile della popolazione, dove i livelli di analfabetismo e di povertà sono i più elevati. La condizione di minoranza (rappresentano l’1% della popolazione) e isolamento, così come i pregiudizi formatisi nel corso degli anni, fanno sì che i Pigmei siano vittime di stigmatizzazione ed esclusione. La principale fonte di sussistenza per i Pigmei è l’agricoltura; tuttavia, la mancanza di competenze tecniche fa sì che le pratiche agricole adottate siano di scarsa produttività e rendimento, ma ad alto impatto ambientale. Tale situazione compromette il godimento dei diritti della comunità autoctona, ne minaccia la conservazione della cultura e dello stile di vita tradizionali e ne impedisce la piena partecipazione alla vita politica e sociale.

Il maggiore ostacolo allo sviluppo e all’integrazione degli autoctoni rimane però lo scarso accesso all’educazione, dovuto principalmente alla mancanza di infrastrutture adeguate, alle difficoltà finanziarie dei genitori nel provvedere ai costi del materiale scolastico, assicurare l’alimentazione dei bambini a scuola e l’assistenza sanitaria in caso di malattia, e agli atti di bullismo da parte dei bambini bantu. Oltre ad impedire l’inserimento socio-economico dei Pigmei, l’analfabetismo preclude il pieno godimento dei diritti politici, tra i quali il diritto al voto.
Il progetto si propone quindi di aumentare il livello di alfabetizzazione di bambini e adulti autoctoni, assicurare la titolarità dei diritti e la valorizzazione della loro cultura, migliorare la capacità di mobilitazione della popolazione autoctona grazie al partenariato con le autorità locali e le organizzazioni della società civile.

A questo proposito, il progetto ha previsto la costruzione di due centri sociali che fungeranno da strutture polivalenti per l’assistenza sociale, la scolarizzazione e la raccolta e valorizzazione delle tradizioni autoctone; la realizzazione di campagne itineranti di alfabetizzazione; la realizzazione di attività di formazione degli insegnanti e di sensibilizzazione degli adulti sull’importanza dell’educazione e la conoscenza di pratiche sanitarie da insegnare ai figli; la distribuzione di kit ludico-didattici (quaderni, matite, penne, giocattoli, etc.); la creazione di comitati di appoggio per l’assistenza psico-fisica; la creazione di un archivio multimediale e di un museo etnografico che raccolgano il patrimonio della tradizione degli pigmei della Bouenza; la realizzazione di campagne radio per la popolazione bantu sulla conoscenza e il rispetto della cultura autoctona; la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui diritti fondamentali delle popolazioni autoctone; la formazione professionale con particolare riguardo all’inserimento in agricoltura; la creazione di due vivai agricoli; l’organizzazione di sessioni di rafforzamento delle capacità delle autorità locali per favorire l’adozione di una migliore governance comunitaria.

Il vero valore del progetto a favore degli autoctoni di una regione della Repubblica del Congo va al di là della costruzione di alcune scuole: è un modello che potrà essere replicato.

Per approfondire, visita la pagina Facebook del progetto.

Foto di apertura: Bruno Zanzottera/Parallelozero;

i
Condividi

Altre letture correlate: