Nigeria, le ragazze di Chibok raccontano otto anni con Boko Haram

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Otto anni dopo che gli insorti di Boko Haram hanno rapito 276 ragazze dalla scuola secondaria femminile di Chibok, nello stato di Borno, l’operazione di salvataggio Hadin Kai del comando delle Forze armate nigeriane ha tratto in salvo altre due ragazze che si trovavano nella foresta di Sambisa. Lo si è appreso ieri in seguito ad una conferenza stampa organizzata al Centro di comando e controllo Maimalari Cantonment a Maiduguri, citata dal quotidiano Daily trust: Mariam Dauda e Hauwa Joseph hanno raccontato la loro esperienza di ostaggi, durata otto anni.

Le due ragazze sono state salvate nei giorni scorsi insieme ai loro bambini nella foresta di Sambisa, roccaforte e rifugio prediletto per i miliziani di Boko haram, gruppo che non esiste più e che si è fuso nello Stato islamico in Nigeria. Le ragazze, con precisione, sono state salvate nell’enclave di Gazuwa, nell’area del governo locale di Bama, nello stato di Borno.

Hauwa Joseph è stata salvata con suo figlio il 12 giugno scorso nell’area del governo locale di Bama, mentre Mariam Dauda è stata salvata con suo figlio il 14 giugno durante un pattugliamendo delle truppe dell’esercito.

Le ragazze hanno detto di essere state costrette a sposare dei comandanti del gruppo islamista, dai quali hanno avuto anche dei figli, ma che l’esercito nigeriano mesi fa ha ucciso i loro mariti. Mariam ha raccontato che quando è stata rapita aveva 18 anni ed era cristiana: durante la prigionia è stata convertita con la forza e sposata con un miliziano: “Ci sono ancora altre ragazze di Chibok nella foresta di Sambisa. Anche loro sono state sposate, almeno più di 20 sono ancora lì” ha detto Mariam, elencando i nomi di qualcuna di loro.

Mariam ha dato anche un altro elemento interessante durante la conferenza, affermando di aver visto con i suoi occhi il cadavere di Aboubakar Shekau, l’ex-leader di Boko Haram la cui morte è stata annunciata decine di volte, nonostante non sia stato mai possibile confermarla. Durante la conferenza stampa, il maggiore generale dell’esercito nigeriano Christopher Musa ha spiegato che è stato possibile trarre in salvo le ragazze grazie alle massicce operazioni militari nella foresta di Sambisa, nel monte Mandara e nelle aree del lago Ciad. Le giovani salvate nella foresta di Sambisa hanno promesso pubblicamente che non si risposeranno fino a quando tutte le ragazze di Chibok non saranno nuovamente libere.

Foto di Marco Gualazzini/contrasto

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