L’Unione Africana invoca “un libero scambio di cereali”

di claudia
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È fondamentale e prioritario per l’Africa che i cereali bloccati in Ucraina possano essere esportati fuori dal Paese quanto prima in ottica di “libero scambio di cereali”: è quanto ha detto ieri il presidente della Commissione dell’Unione africana Moussa Faki Mahamat commentando, in un comunicato stampa, il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di lunedì pomeriggio all’Unione africana (Ua).

“Ieri abbiamo ascoltato il presidente dell’Ucraina. Quello che vogliamo è, prima, pace e stabilità e poi la possibilità di libero scambio di cereali. È molto importante per noi”. Mahamat ha rilasciato anche alcune dichiarazioni all’agenzia turca Anadolu mentre partecipava a un evento di piantumazione di alberi nella capitale etiope Addis Abeba, che ospita anche la sede dell’Unione Africana: “La risposta che abbiamo ottenuto finora è positiva” ha detto, citando una videoconferenza che ha tenuto lunedì con il presidente ucraino Volodymir Zelensky e il presidente dell’Unione africana Macky Sall.

“Questa guerra può sembrare molto lontana ma l’aumento catastrofico dei prezzi del cibo l’ha già portata a casa di milioni di famiglie africane, così come di molte in Asia, Europa, America Latina” ha dichiarato l’ufficio del presidente della Commissione Ua.

Le spedizioni dall’Ucraina, uno dei principali fornitori di grano al mondo, sono in stallo da quando la Russia ha iniziato la sua guerra contro il paese il 24 febbraio. Uno stallo che si riflette sull’altro importante produttore di grano, la Russia, che tuttavia nega la responsabilità della crisi alimentare, accusando della situazione le sanzioni occidentali e la decisione di minare i porti del governo ucraino.

Secondo l’Unione africana, le sanzioni occidentali alla Russia, in particolare la sua esclusione dal meccanismo di pagamento internazionale Swift, stanno impedendo ad alcuni paesi membri dell’Ua di acquistare prodotti alimentari; l’Ue tuttavia ha difeso le sue sanzioni, sostenendo che queste non riguardano beni come cibo e fertilizzanti. La realtà dei fatti, tuttavia, è di blocco totale, con tutte le conseguenze del caso.

L’Africa, che ospita 1,3 miliardi di persone, è diventata una vittima collaterale del conflitto Russia-Ucraina, che sta intaccando ulteriormente la capacità del continente di mantenere la sua “enorme promessa e potenziale”, secondo quanto hanno detto alcuni alti funzionari dell’Unione africana e delle Nazioni unite.

Il conflitto Russia-Ucraina, degenerato in una guerra il 24 febbraio, ha causato il più grande afflusso di rifugiati mai visto dalla seconda guerra mondiale e interrotto numerose catene di approvvigionamento di cibo a livello globale, una conseguenza che molti temono possa comportare una fame diffusa, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

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