Nella finale della Coppa del Mondo “gioca” anche l’Africa

di claudia

di Claudia Volonterio

Nonostante il quarto posto del Marocco e il sogno di vittoria della squadra di Walid Regragui mancato per un soffio, ci sarà anche l’Africa alla finalissima Francia – Argentina che si giocherà nelle prossime ore. Ben tredici giocatori su ventisei della nazionale francese hanno infatti radici nel continente. La squadra riflette, senza però rappresentare a pieno l’equilibrio etnico del Paese, una società nella quale si stima siano circa quattro milioni i cittadini franco-africani che vivono in Francia. Filo conduttore delle loro vite sono le migrazioni delle famiglie che hanno lasciato Paesi come Benin, Costa d’Avorio, Rd Congo, Camerun, Guinea Bissau, Mali e hanno riscritto il loro futuro in territorio francese.

Sono ben noti i legami tra la Francia e e i Paesi dell’Africa, frutto in origine di un processo coloniale che ha lasciato traccia, anche solo a livello linguistico o culturale. Oggi si parla francese in Mali, Costa d’Avorio, Senegal, Algeria, Tunisia, Marocco e in generale la lingua è conosciuta tra più di cento milioni di persone nel continente, come riporta Gazzetta.

La natura multietnica della Nazionale di calcio francese ha origini lontane, con il primo giocatore di colore, Raoul Diagne, che giocò nella nazionale negli anni Trenta. Ciò che nella squadra di Didier Deschamps ha determinato maggiormente il legame con i Paesi africani sono le migrazioni. Da chi è nato nel continente e successivamente è emigrato a chi ha radici in Africa per nascita dei genitori emigrati in Francia, sono tutti simbolo di un processo migratorio verso la Francia cominciato nel secondo dopoguerra. I tredici giocatori nei quali ritroviamo radici africane sono: Kylian Mbappé, di origine camerunese e algerina, Aurélien Tchouaméni (Camerun), Dayot Upamecano (Guinea-Bissau), Youssouf Fofana (Costa d’Avorio), Matteo Guendouzi (Marocco), Axel Disasi è francese con nazionalità congolese, Jules Koundé (Benin), Ibrahima Konaté (Mali), Eduardo Camavinga ha origini angolane e congolesi, Ousmane Dembélé, il padre è maliano e la madre senegalese-mauritaniana, Randal Kolo Muani, la famiglia è congolese, William Saliba, la madre è camerunese e Steve Mandanda, nato a Kinshasa.

Tra i più noti che scenderanno in campo nella finale della Coppa del Mondo contro l’Argentina non si può non citare Kylian Mbappé (foto di apertura), ventiquattro anni, considerato attualmente uno dei migliori calciatori del mondo. Gioca nella nazionale e nel Paris Saint-Germain nel ruolo di attaccante. Padre camerunese e madre algerina, Kylian è nato in Francia, a Bondy. Lo sport è un affare di famiglia, poiché il padre è dirigente nella squadra calcistica dell’AS Bondy e la mamma è stata da giovane una giocatrice professionista di pallamano. L’attaccante si è distinto nei giorni scorsi anche per la sportività e la solidale empatia con Achraf Hakimi, calciatore del Marocco: “Non essere triste, fratello. Tutti sono fieri di quello che hai fatto, hai fatto la storia“. Non è tardata ad arrivare la risposta del marocchino: “Ti voglio bene, fratello“. Tra i giocatori nati nel continente e cresciuti in Francia citiamo Steve Mandanda. Il portiere della nazionale francese è nato a Kinshasa nel 1985 ed emigrato in Francia con i genitori a soli due anni. Anche la famiglia del portiere è legata all’ambiente sportivo, ha tre fratelli, tutti e tre portieri. Mandanda per l’esperienza è considerato dagli altri giocatori una sorta di fratello maggiore. Tra i giovanissimi c’è Aurélien Tchouaméni, 22 anni, centrocampista del Real Madrid. Nato a Rouen da genitori camerunesi emigrati in Francia, è cresciuto a Bordeaux. A soli diciotto anni riesce a segnare in una partita di Europa League conquistandosi il titolo del più giovane marcatore di sempre nelle gare europee.

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