Mozambico | Uccisi oltre cento jihadisti in un mese

di AFRICA

Le forze di sicurezza del Mozambico hanno ucciso, dall’inizio di aprile, oltre un centinaio di membri di gruppi islamisti che hanno diffuso il terrore nel nord del Paese per quasi tre anni. Lo ha riferito il Ministro degli Interni Amad Miquidade durante un incontro con la stampa trasmesso dalla tv nazionale. Almeno 128 di questi combattenti sono stati uccisi durante tre operazioni effettuate dal 7 al 12 aprile nel distretto di Muidumbe e nelle isole di Quirimba e Ibo.

Questi jihadisti, denominati dalla popolazione “Al-Shabab” (i giovani, in lingua araba), operano nella provincia a maggioranza musulmana di Cabo Delgado, ricca di importanti giacimenti di gas, e dall’ottobre del 2017 hanno moltiplicato gli attacchi alla popolazione civile e le forze di sicurezza. Violenze che hanno causato la morte di almeno 900 persone, secondo un recente conteggio effettuato da Acled, ong che si occupa di conflitti armati, e provocato oltre 150mila sfollati. Negli ultimi mesi gli attacchi sono stati rivendicati da un ramo regionale dello Stato Islamico.

«La situazione nella provincia di Cabo Delgado è attualmente sotto controllo», ha spiegato il ministro, che ha aggiunto: «Abbiamo localizzato le basi nemiche, i loro campi di addestramento e i loro movimenti. Le nostre forze di difesa e sicurezza si stanno preparando per altre operazioni». Il ministro ha poi fatto riferimento al massacro di 52 civili avvenuto il 7 aprile in un villaggio nell’estremo nord del Paese «Le pesanti perdite inflitte ai terroristi grazie alla rapida risposta delle forze di difesa e di sicurezza devono servire da lezione», ha detto Miquidade.

La scorsa settimana, invece, l’opposizione mozambicana ha accusato l’esercito di aver ucciso 14 civili a Cabo Delgado. Miquidade non ha né smentito né confermato queste accuse, ma ha accusato l’opposizione di «manipolazione politica».

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