Marocco, l’arte equestre tbourida diventa patrimonio Unesco

di claudia

La tbourida, un’arte equestre profondamente radicata nella cultura marocchina, è stata iscritta nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, durante la XVI sessione del comitato intergovernativo, in corso fino al 18 dicembre. “È un riconoscimento che contribuirà alla preservazione di questa antica eredità equestre marocchina”, ha reagito il ministero degli Esteri marocchino.

L’Unesco descrive la tbourida come una rappresentazione equestre apparsa nel XVI secolo. Simula una successione di parate militari, ricostruite secondo convenzioni e rituali ancestrali arabo-amazigh. Ogni parata tbourida è eseguita da una truppa composta da un numero dispari di cavalieri e cavalli (da 15 a 25), allineati fianco a fianco e al centro della quale è il capo della truppa. Spesso, prima dell’evento, i cavalieri danno un significato spirituale alla loro esibizione, eseguendo le loro abluzioni e poi pregando collettivamente.

Insieme, sotto la direzione del capo, cavalieri e cavalli eseguono una sfilata composta da due parti principali. Il primo è l’hadda, ovvero il saluto della truppa, che trotta sulla pista ed esegue acrobazie nel maneggio delle armi, per poi riposizionarsi nel punto di partenza. Il secondo è il talqa, dove le truppe partono al galoppo ed effettuano un fuoco di fucile, a salve, prima di ritirarsi, simulando una partenza collettiva per la guerra.

I cavalieri indossano costumi e accessori d’epoca tra cui un turbante, abiti drappeggiati, babush, un piccolo libretto del Corano e un’antica spada araba. I cavalli sono bardati con stoffa cucita e decorata in modo tradizionale. I cavalieri provengono dalla stessa tribù o dalla stessa regione. La trasmissione della tbourida avviene di generazione in generazione all’interno delle famiglie, attraverso la tradizione orale e l’osservazione dei praticanti.

La tbourida associata a feste nazionali e regionali, ed è iscritta nel patrimonio nazionale del Paese. Il Marocco aveva presentato la domanda all’Unesco nel 2019. Il dossier è stato elaborato dal ministero della Cultura e della Comunicazione (Dipartimento della Cultura), in collaborazione con la Société Royale de l’Encouragement du Cheval e la Federazione Reale Marocchina degli Sport Equestri.

Il  Marocco era  insieme a 15 Paesi arabi per la richiesta di inserimento nelle liste Unesco della “Calligrafia araba: conoscenze, abilità e pratiche” – iscrizione approvata – e insieme a 25 Paesi di diversi continenti riguardante “La falconeria un patrimonio umano vivente”.

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