Mali, il possibile accordo con i mercenari russi preoccupa la Francia

di claudia

Il possibile accordo tra la giunta militare del Mali e l’azienda di sicurezza russa Wagner potrebbe costringere la Francia ad una sostanziale revisione della sua presenza militare, e non solo, nel Paese del Sahel. È questa la posizione ufficiale di Parigi, chiarita ieri da una dichiarazione del ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian: “Un intervento di un gruppo di quel tipo in Mali sarebbe incompatibile con la nostra presenza nel Paese” ha detto Le Drian, riferendosi alle notizie circa il ruolo che la Wagner avrebbe nel Paese africano.

L’accordo dovrebbe prevedere lo schieramento di mille paramilitari russi in Mali, che avranno il compito di addestrare le forze armate (Fama) e garantire la protezione di alcuni leader politici, proprio come accade già in Repubblica Centrafricana. Secondo Le Drian gli uomini della Wagner “si sono distinti in passato, particolarmente in Siria e nella Repubblica Centrafricana, per le estorsioni, le predazioni e violazioni di ogni genere” ha accusato il ministro francese.

La posizione del governo di Parigi è stata poi ribadita dalla ministra delle Forze armate, Florence Parly, la quale ha affermato che un simile accordo “sarebbe estremamente preoccupante e contraddittorio” con l’impegno militare della Francia, negli ultimi otto anni, nell’intera area del Sahel.

La reazione del governo di Parigi alle notizie su un possibile accordo tra il Mali e la Wagner sono la conferma delle voci che hanno iniziato a circolare già lunedì sera, riferite da Reuters in esclusiva ieri mattina. Le autorità francesi si sono dette ufficialmente “preoccupate” ed hanno minacciato il ritiro delle truppe. Interpellato dall’Agence France presse il ministero della Difesa maliano ha ammesso di aver condotto colloqui con la compagnia russa. Il Mali “intende ora diversificare le sue relazioni nel medio termine per garantire la sicurezza del Paese. Non abbiamo firmato nulla con Wagner, ma stiamo discutendo con tutti” ha dichiarato la giunta militare.

Il gruppo russo Wagner fornisce servizi di manutenzione per equipaggiamenti militari e addestramento, oltre a diversi servizi di sicurezza personale, ma è anche accusato di mercenarismo e sospettato di appartenere a un oligarca russo vicino al Cremlino, Yevgeny Prigojine, un miliardario di San Pietroburgo con un passato da prigioniero per banditismo che ha fatto fortuna nella ristorazione di alto livello, fornendo poi servizi di mensa all’esercito russo.

Il gruppo Wagner è già presente da tempo in Africa: in Libia, dove fornisce i propri servizi al maresciallo Haftar a Tobruk, e in Repubblica Centrafricana, dove uomini della Wagner si occupano di formazione, addestramento e della sicurezza personale del presidente Faustin-Archange Touadera. L’accordo con Bangui ha permesso, nel 2018, il ritorno in grande stile della Russia in Africa, accompagnato da una potente campagna di informazione anti-francese nella Rca. Secondo Clément Di Roma, corrispondente di France24 da Bangui, la crisi elettorale del dicembre 2020 e l’attacco dei ribelli alla capitale i8 hanno portato “rinforzi dalla compagnia Wagner. Si dice che siano presenti in Rca fino a 2.000 mercenari che stanno combattendo a fianco dell’esercito nazionale. Da gennaio hanno spinto la coalizione ribelle verso i confini nel nord del Paese”. Inoltre alla fine del 2019, l’Afp rivelò che una piccola squadra della Wagner era stata vista a Bamako, poco dopo la conclusione, nel giugno dello stesso anno, di un accordo di cooperazione militare tra il Mali, allora presieduto da Ibrahim Boubacar Keïta, e la Russia.

Apparso per la prima volta insieme ai secessionisti del Donbass in Ucraina, nel 2014, Wagner non ha esistenza legale in Russia, dove le compagnie militari private sono bandite: la presenza del gruppo è stata documentata anche fianco delle truppe di Bashar al-Assad in Siria, oltre a Libia e Rca. I media occidentali in passato hanno anche riferito di una presenza in Mozambico e anche in Sudan, durante la repressione dei manifestanti anti-Omar al-Bashir nell’anno 2019. Amnesty International definisce la Wagner “l’esercito segreto di Vladimir Putin”, composto da 2.500 a 5.000 mercenari: lo scorso 15 marzo Amnesty, ed altre Ong come la Fidh e Memorial, hanno presentato una denuncia in Russia contro la Wagner.

(Andrea Spinelli Barrile)

Condividi

Altre letture correlate: