Mali, apre a Bamako stabilimento assemblaggio computer

di Valentina Milani

Danew Talla Electronics (Dte), la joint venture registrata in Mali tra la francese Danew e la maliana Talla télécom, ha aperto uno stabilimento per l’assemblaggio di computer e tablet a Niaréla, nel distretto di Bamako. L’impianto è stato inaugurato nei giorni scorsi dal primo ministro del Mali, Choguel Kokalla Maiga, alla presenza di numerosi membri del governo e di personalità di spicco dei settori Ict e telecomunicazioni.

Dalla stampa locale si apprende che il presidente di Danew Talla Electronics, Renaud Amiel, ha dichiarato che la nuova fabbrica è stata costruita in 18 mesi con il sostegno del governo, che ha già investito 550.600.000 franchi Cfa (934.000 dollari) nel progetto. L’obiettivo è di arrivare a 2.000.000.000 franchi Cfa entro il 2026.

Lo stabilimento fa parte della strategia della Dte di aumentare gli investimenti nel settore digitale del Mali. È anche in linea con la visione della transizione del presidente del Mali di contribuire alla realizzazione della politica 3D: difesa, diplomazia e sviluppo (défense, diplomatie et développement).

Il progetto è stato annunciato nel giugno 2022 dal presidente del Gruppo Dte dopo un’udienza con il premier. All’epoca, Renaud Amiel precisò che l’azienda intendeva offrire notebook e tablet di qualità durevole a un costo medio di 65.000 franchi Cfa, con modelli fino a 100.000 franchi Cfa.

L’azienda punta a produrre 100.000 tablet nel primo anno e 500.000 entro il 2025, creando quasi 1.300 posti di lavoro nel Paese e creando una rete di riparazione, manutenzione e supporto per i principali progetti di digitalizzazione in Mali.

L’azienda ha già assunto una cinquantina di giovani e ha assemblato, ricondizionato o personalizzato 4.000 tablet, laptop e smartphone dal 1° giugno, quando è stata installata la catena di montaggio.

Secondo il primo ministro, il funzionamento della fabbrica avrà sicuramente un impatto sull’economia nazionale in termini di pagamento di tasse e imposte, contributi sociali, riduzione delle importazioni di apparecchiature informatiche e, di conseguenza, deflussi di valuta estera.

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