«L’Ue finanzia il lavoro forzato in Eritrea»

di Enrico Casale
soldati eritrei

«In Eritrea, l’Unione europea finanzia il lavoro forzato». A denunciare l’Ue è la Foundation Human Rights for Eritreans (Fhre). Secondo l’organizzazione, Bruxelles finanzierebbe progetti che sfruttano il lavoro forzato nel Paese africano, nello specifico il piano per la realizzazione della strada Nefasit-Dekemhare-Senafe-Zalembessa.

La somma, 20 milioni di euro, è stata messa a disposizione dal Fondo Fiduciario dell’Ue, secondo cui il progetto permetterà di collegare il confine etiope con i porti eritrei. A lavorarci, però, denuncia Fhre, sono gli eritrei costretti a servire l’esercito a tempo indeterminato e usati come manodopera gratuita.

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