Libia | «Nessun militare italiano sul terreno»

di Enrico Casale
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L’Italia non manderà soldati a combattere in Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi di Maio alle commissioni Esteri di Camera e Senato assicurando che l’ipotesi boots on the ground «non esiste nella misura in cui né il mandato dell’Onu né le autorizzazioni del Governo o delle parti esistono in questo senso». Ciò non significa che il nostro Paese non impegnerà alcuna forza nella crisi libica. «Cinquecento unità saranno impegnate nella missione Irini – ha continuato il ministrp – ma non saranno sul terreno in Libia. Si tratta di militari che si alterneranno nella missione navale, aerea e nel comando che è nostro».

Nel frattempo, il governo di Tripoli ha chiesto alla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja di incriminare il generale Khalifa Haftar per «crimini di guerra» e «contro l’umanità» perpetrati nell’attacco alla capitale libica. Lo annunciano post pubblicati sull’account Facebook del ministero degli Esteri libico sintetizzando «un messaggio del ministro degli Affari Esteri Mohamed Siala alla Cpi». «Le milizie di Haftar hanno violato il diritto internazionale» e «umanitario», si afferma nel testo.

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