L’Africa dietro la maschera: a Milano un incontro e una mostra da non perdere

di claudia

Venerdì 24 maggio a Milano un appuntamento imperdibile dedicato agli spiriti e ai riti del continente verrà ospitato dal Museo di Arte e Scienza presso Palazzo Bonacossa. Dalle 18.00 alle 21.00 i visitatori potranno immergersi in una mostra e fare un viaggio tra i significati e le funzioni delle maschere rituali assieme a Anna Alberghina e Bruno Albertino, due tra i più esperti africanisti italiani. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti, ma è necessaria la prenotazione tramite email a info@museoartescienza.com.

Anna Alberghina e Bruno Albertino, due tra i più esperti africanisti italiani, viaggiatori, collezionisti di arte africana, venerdì 24 maggio faranno da guida ai visitatori della mostra “L’Africa dietro la maschera” ospitata presso il Mas – Museo d’Arte e Scienza di Milano, per farli avvicinare il più possibile al significato profondo delle maschere tradizionali, sospese tra l’arte e il sacro.

Donne Jiye-Sud Sudan

”L’Africa ha dato origine ad un gran numero di maschere che hanno differenti significati e funzioni. L’Occidente considera le maschere come oggetti d’arte, mentre per gli Africani esse sono uno strumento di culto, frutto di differenti culture e parte integrante di esse. Le maschere, attraverso le importanti Società Segrete, assicurano l’ordine sociale, la giustizia e mediano il contatto con il trascendente. Esse, nel contesto africano, sono indissociabili da canti, musica, danze e sacrifici mentre in un contesto museale sono totalmente avulse dalla realtà ed appaiono sotto un profilo prioritariamente estetico”. 

“L’utilizzo delle maschere in Africa è stato ed è tuttora minacciato da differenti fattori che hanno posto fine alle tradizioni culturali. Le maschere africane, sono uno strumento della società tradizionale che assicura la conservazione dell’ordine naturale. Durante i rituali religiosi, la maschera entra in una nuova dimensione, assumendo il ruolo imposto dalla tradizione con grande effetto sul pubblico. La maschera in opera non rappresenta il divino, essa è il divino e vive di vita propria. L’individuo che la indossa perde la propria identità, si trasfigura, si sublima. Le maschere conferiscono una forma concreta alla potenza del mondo dell’aldilà. Esse possono rappresentare gli spiriti della natura o gli spiriti degli antenati e compaiono al momento di mutamenti astrali o in momenti cruciali di passaggio della vita: nei riti lunari, all’epoca del raccolto, al momento dell’iniziazione, ai funerali ovvero ogni volta che regnano gli spiriti. Le maschere d’Africa rappresentano il cuore pulsante del continente, sono spiriti che parlano, evocando la forza interiore degli antenati mitici.” (di Bruno Albertino)

Durante l’evento, sarà possibile partecipare a una performance live di danza tradizionale togolese e a un laboratorio creativo per bambini, che potranno realizzare le proprie maschere personalizzate. Inoltre, la sartoria sociale KeChic metterà in vendita una collezione speciale di T-shirt ispirate alle maschere rituali africane, decorate dall’illustratrice Anna Sutor.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti, ma è necessaria la prenotazione tramite email a info@museoartescienza.com. Non perdete l’opportunità di scoprire l’essenza dell’Africa attraverso gli occhi delle sue antiche tradizioni e dei suoi spiriti.

In copertina: uomo Mundari, Sud Sudan

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