La Russia ha cancellato il debito di alcuni Paesi africani per vendere armi

di claudia
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La Russia di Vladimir Putin ha cancellato il debito di alcuni Paesi africani e sta rilanciando la cooperazione economica e culturale con questi paesi per incoraggiarli ad acquistare armamenti di fabbricazione russa. È l’accusa che fa Agatha Verdebout, assegnista del Gruppo del centro belga per la ricerca e l’informazione sulla pace e la sicurezza (Grip) e autrice dello studio “Vendita di armi russe in Africa: gli effetti contrastanti delle sanzioni occidentali”, intervistata da Rfi.

La Russia, spiega Verdebout, ha uno storico importante come fornitore di armi ai paesi africani e, nel periodo tra il 2017 e il 2021 il 44% delle importazioni di armi in Africa è arrivato dalla Russia, contro il 17% dagli Stati Uniti, il 10% dalla Cina e appena il 6% dalla Francia.

“Il mercato africano è un mercato abbastanza aperto perché è un mercato poco indagato o utilizzato dagli europei, anche perché questi sono vincolati a priori da regole più severe della Russia in tema di rispetto dei diritti umani” ha detto Vedebout, spiegando che una delle tattiche utilizzate dalla Russia per riproiettarsi nel mercato africano delle armi è stato offrire vantaggi collaterali: rilancio della cooperazione economica e culturale, formazione militare, cancellazione del debito (spesso risalente all’epoca sovietica), per favorire e incoraggiare i paesi africani ad acquistare armi e armamenti russi.

Le sanzioni occidentali sulla Russia (quella dal 2014 e, ancora, quelle più dure del 2022 che hanno seguito l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca) hanno avuto come “effetto collaterale” l’aumento delle esportazioni di armi: “Lo scopo delle sanzioni non è colpire le esportazioni ma è di incidere sulla produzione di armamenti in Russia per impedire che queste armi vengano inviate al fronte” ha spiegato Verdebout, illustrando la grande capacità di adattamento dell’industria russa delle armi. “Ciò che non va sottovalutato è la capacità dell’industria armamentistica russa di abbassare le esigenze tecnologiche di questi armamenti. Cioè, hanno la capacità di modificare le armi di cui dispongono per poter fare a meno di componenti altamente tecnologici o altamente complessi”.

Verdebout spiega a Rfi che “Vladimir Putin voleva rivitalizzare le reti ereditate dall’Urss e, accanto a clienti storici come l’Algeria o l’Egitto, si firmavano contratti con stati come la Nigeria, mentre la Russia prendeva piede in modo significativo anche in Repubblica Centrafricana o in Mali. Mosca moltiplica le “operazioni di seduzione” nei confronti dei vertici del continente: lo testimoniano i ripetuti viaggi del capo della diplomazia russa Sergei Lavrov, l’ultimo in Kenya, Burundi, Mozambico e Sudafrica. Il prossimo vertice Russia-Africa, a fine luglio a San Pietroburgo vedrà la firma di numerosi contratti di partenariato, anche nel settore della difesa”.

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