La copertura sanitaria in Africa è ancora zoppicante, rapporto Ahaic

di Valentina Milani
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La Commissione indipendente dell’Africa Health Agenda International Conference (Ahaic) ha presentato il rapporto sullo stato della copertura sanitaria universale (Uhc) in Africa.

Compilato tra novembre 2020 e marzo 2021, il rapporto fa il punto sui progressi dell’Africa nell’adempimento degli impegni presi dai leader africani, come la dichiarazione di Abuja (2001), la strategia per la salute in Africa (2007-2015, 2016-2030) e l’Appello all’azione di Addis Abeba sull’Uhc (2019). Riconosce l’impatto delle eredità coloniali, della cattiva governance e delle sfide economiche sulle politiche e sui risultati sanitari del continente e descrive in dettaglio le prestazioni dei paesi africani sugli indicatori chiave Uhc, inclusa una copertura efficace con i servizi sanitari necessari, la protezione dei rischi finanziari e gli esiti sanitari.

Secondo il rapporto, i sistemi sanitari africani sono poco in sintonia con le esigenze di assistenza sanitaria dei poveri, dei disabili e di altri gruppi vulnerabili, con una copertura dei servizi sanitari essenziali in Africa decisamente bassa: solo il 48% della popolazione (circa 615 milioni di persone) riceve i servizi sanitari di cui ha bisogno. Anche la qualità dei servizi sanitari è bassa, così come lo è la copertura dei servizi essenziali necessari alle donne e alle ragazze: tra il 2015 e il 2019, solo il 49% delle donne africane ha soddisfatto la propria domanda di pianificazione familiare con metodi moderni.

Ci sono tuttavia alcuni indicatori positivi. Ad esempio, sebbene la proporzione di individui che vengono spinti in povertà a causa di pagamenti sanitari effettuati ogni anno rimanga alta (circa 15 milioni di persone, pari a l’1,4% della popolazione del continente), si tratta di un numero in decrescita.

Il rapporto evidenzia inoltre una volontà più marcata da parte dei leader africani di impegnarsi per il raggiungimento degli obiettivi. La Commissione evidenzia le opportunità chiave che i paesi africani possono sfruttare per accelerare i progressi: la volontà politica, professionisti sanitari ben formati e competenti e la crescita economica prevista.

La Commissione raccomanda ai Paesi di riorientare le priorità dei sistemi sanitari per rispondere alle esigenze della popolazione; rafforzare l’assistenza sanitaria primaria e investire nelle tecnologie e nelle risorse umane.

Parlando dopo il lancio del rapporto, Githinji Gitahi, Ceo globale di Amref Health Africa, ha dichiarato: “La pandemia covid-19 ha evidenziato le lacune evidenti nei sistemi sanitari africani – e globali – e ha sostenuto con forza l’urgenza raggiungimento di Uhc. Sebbene i progressi verso il raggiungimento della salute per tutti siano stati lenti, la realtà attuale ha rinvigorito gli sforzi dei paesi per garantire un migliore accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e a prezzi accessibili”.

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