Kenya-Somalia, nulla di fatto sui confini

di Enrico Casale
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L’arbitrato internazionale volto a risolvere la disputa tra Kenya e Somalia sul confine marittimo tra i due Paesi potrebbe subire ritardi. La Corte internazionale di giustizia, che ha sede nei Paesi Bassi, ha già rinviato il caso una volta, ma ora un gruppo di pressione keniano ha presentato una petizione all’Alta corte di Nairobi per impedire ai funzionari del governo di recarsi al tribunale dell’Aia.

I firmatari hanno prsentato un’ingiunzione alla corte suprema affermando che una sentenza a favore della Somalia causerebbe gravi problemi costituzionali. A loro parere, infatti, qualsiasi modifica del territorio keniano richiederebbe un referendum.

Da anni, Kenya e Somalia si contendono un’ampia area marittima al confine. Alla base delle rivendicazioni, le vaste riserve di idrocarburi che sarebbero presenti nei fondali. Il caso è arrivato alla Corte internazionale di giustizia perché i due Paesi non sono riusciti a raggiungere un accordo condiviso sulla frontiera marittima. È stato riferito che il tribunale dei Paesi Bassi vuole che entrambi i Paesi rendano chiari i motivi secondo i quali l’audizione programmata rischia di essere rinviata.

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