Il toporagno elefante esiste ancora

di Valentina Milani

Non se ne registravano tracce da una cinquantina d’anni e si credeva estinto. Ma non è così: il toporagno elefante somalo esiste ancora ed è stato avvistato nel Gibuti, minuscolo Paese dell’Africa orientale.

Noto anche come sengi somalo (Elephantulus revoilii), questo toporagno è un mammifero africano delle dimensioni di un topo con un naso lungo e flessibile che oscilla avanti e indietro. Dagli ani ’70, nessuno scienziato aveva più visto questa creatura che è storicamente documentata come endemica in Somalia.

Gli esemplari recentemente individuati provengono dalla vicina Repubblica di Gibuti e quindi espandono il territorio battuto dal sengi somalo nel Corno d’Africa. Un conferma che è frutto di uno studio del Dike Lemur Center che, all’inizio dello scorso anno, aveva iniziato ricerche mirate per vedere se il curioso animale fosse ancora in circolazione, magari in zone diverse dalla Somalia.

Avvistamenti di sengi somali erano stati documentati l’ultima volta nel 1968. Da allora, il piccolo mammifero è entrato nella “lista delle 25 specie perdute più ricercate” della Global Wildlife Conservation. Sul fatto, però, che esista ancora, oggi non ci sono più dubbi: una volta mostrate le immagini dell’animale agli abitanti di alcune regioni dell’Africa orientale, lo hanno riconosciuto facilmente, ha dichiarato Steven Heritage, ricercatore del Lemur Center della Duke University.

I toporagni elefante non sono né topi né elefanti, ma mammiferi di un ordine a sé (quello dei Macroscelidei) che si trovano esclusivamente in Africa. In tutto sono stati trovati 12 esemplari di toporagni, abbastanza per non considerare più il piccoletto una specie scomparsa.

Informazioni interessanti sono emerse anche dall’analisi del DNA: il sengi somalo rappresenterebbe infatti un nuovo genere, non più Elephantulus ma Galegeeska, strettamente imparentato con altre specie di sengi di Marocco e Africa del sud.

Come questo mammifero sia riuscito a sparpagliarsi in un territorio così ampio nonostante le piccole dimensioni del suo habitat e le abitudini schive, rimane un’incognita, il segreto dei piccoli ma resistenti animali.

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