Frammenti d’uovo svelano la storia dei “mitologici” uccelli elefante del Madagascar

di claudia
Aepyornithidae Aepyornis

C’erano una volta gli uccelli elefanti, una specie ornitologica ormai estinta del Madagascar dal nome eloquente: la loro stazza era così imponente da poterla quasi rapportare ad un elefante, appunto. Dimensioni gigantesche (potevano arrivare a tre metri per 400 chili di peso) che impedivano loro di volare. Si ritiene che fossero tra i più grandi uccelli mai esistiti assieme ai Moa. Scientificamente conosciuti come Aepyornithidae Aepyornis, sulla loro storia ora possiamo sapere di più, grazie allo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, che svela importanti informazioni sulla loro evoluzione emerse dall’analisi di almeno 960 frammenti di gusci d’uovo di uccelli elefante di almeno mille anni fa o anche di più, prelevati da 291 siti del Madagascar.

Come riporta la rivista, la quantità di fossili di uccelli elefanti è ancora scarsa, come la conservazione biomolecolare degli esemplari scheletrici e questo ha reso la ricerca difficile e controversa. Questo non ha però fermato il gruppo di ricerca, composto dagli scienziati della Curtin University di Bentley, in Australia, e dell’Università del Colorado Boulder. Diverse informazioni su peso, ecologia, evoluzione e altre caratteristiche estraendo campioni di Dna sono emerse solo analizzando i frammenti dell’uovo fossile, facendo emergere il loro forte valore scientifico per la ricerca: i gusci d’uovo fossili possono custodire nel tempo informazioni uniche sulle specie ormai estinte. “Le misurazioni – scrivono i ricercatori – rivelano tre morfotipi, distinti sulla base dello spessore associato alle uova. Usando regressioni filogenetiche abbiamo stimato che le uova più sottili erano state deposte da esemplari più piccoli, mentre i frammenti più spessi derivavano da animali più grandi”

Dagli studi emerge che la loro estinzione è da collocarsi all’incirca nel Diciassettesimo secolo, in concomitanza con l’arrivo dell’uomo e i cambiamenti climatici. Di loro, in qualche modo, si ha traccia anche in letteratura, o almeno si parla di esemplari “cugini”. Nel celebre Milione di Marco Polo infatti viene citato un caratteristico uccello morfologicamente simile all’aquila, con caratteristiche (soprattutto stazza) davvero vicine all’uccello elefante malgascio.

Un uovo di uccello elefante integro è lungo più di 30 centimetri, con una circonferenza di 71 centimetri e un peso di 1 chilo e mezzo. In alcuni musei di storia naturale è possibile oggi ammirare da vicino alcuni esemplari di uovo di Aepyornis. Uno di questi è il Museo di Buffalo, dove ad oggi si trova uno dei meglio conservati. Nei musei di tutto il mondo ce ne sono solo una trentina e solo pochi non sono frammentati.

 

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