Da capelli sintetici a tappeti: il riciclo creativo che salva l’ambiente

di claudia

Parrucche di tutti i tipi e colori, treccine naturali o sintetiche: nel continente da secoli le acconciature per i capelli seguono le mode e le tendenze del momento, ma anche tradizioni e i significati simbolici. Spesso però si tratta di prodotti monouso che, una volta gettati, producono inquinamento. Il riciclo può essere fatto in vari modi, talvolta creativi: uno studio di parrucchieri di Nairobi produce con gli scarti dei coloratissimi tappeti e zerbini.

Treccine, parrucche coloratissime ricce o lisce, locs: le acconciature per capelli sono scelte da tante donne in vari paesi del continente, con varianti di colore e tipologia. Ma cosa succede ai capelli applicati una volta che non sono più utilizzabili?

Se fino a poco tempo fa questi prodotti venivano buttati, alzando il livello di inquinamento ambientale. Il riciclo è l’unica soluzione, soprattutto se tratta di capelli sintetici, i più gettonati. Le parrucche sintetiche, le trame e le extension sono realizzate in plastica non decomponibile e uno smaltimento imprudente può essere dannoso per l’ambiente.

Nel laboratorio Alisam Products Development and Design a Kisumu, in Kenya un gruppo di donne si dedica a trasformare questi rifiuti in oggetti funzionali, riporta Africanews. Il risultato sono tappeti e zerbini apprezzati in primo luogo dalle stesse clienti del salone che ne intuiscono il potenziale di combattere l’inquinamento ambientale, che mette ogni giorno in serio pericolo il Lago Vittoria in particolare, il più grande lago d’acqua dolce dell’Africa, è in serio pericolo, pregno di sostanze inquinanti come rifiuti domestici e industriali, al punto che alcune zone non sono più vivibili per le specie marine, a causa della mancanza di ossigeno nell’acqua, riporta UN Water.

Le donne di Kisumu, guidate da Sarah Adero, prima selezionano e lavorano a maglia i capelli raccolti in fili prima di intrecciarli nei prodotti. Ogni donna del team può realizzare fino a 10 tappeti a settimana, che verranno poi venduti. Una catena di sostenibilità che porta lavoro e entrate economiche extra, senza inquinare.

Il progetto consente alle donne locali di farsi strada verso uno stile di vita sostenibile, riducendo al contempo i rifiuti di plastica nella comunità.

Nel Paese fioccano iniziative di riciclo dove i capelli sintetici per parrucche e treccine sono protagoniste di un sistema circolare. Il sito seattletimes.com segnala il lavoro di riutilizzo e messa “a nuovo” dei capelli sintetici buttati e ammassati nelle discariche, dove rimarrebbero a lungo, inquinando l’ambiente. Un gruppo di donne di Korogocho ha deciso di raccoglierli, lavarli e renderli utilizzabili per alcuni negozi di parrucchieri. Wanjiku, una parrucchiera della zona, racconta ai media locali che fa di tutto per non dire ai clienti da dove provengono i capelli, temendo una reazione negativa. Ma riferisce al contempo che molti lo sanno e sono felici che i capelli siano stati sufficientemente puliti e siano più convenienti dei capelli sintetici nuovi venduti in città, dove una buona tessitura può costare fino a 50.000 scellini keniani (485 dollari).

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