Covid, Oms chiede cautela sull’allentamento delle restrizioni

di claudia
covid in somalia

di Celine Camoin

Un appello alla prudenza è stato rivolto ai Paesi africani dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che teme un allentamento esagerato delle misure di sorveglianza e quarantena adottate nella lotta contro la pandemia di Covid-19. “Sebbene sia importante per i paesi riaprire la propria economia e riprendere la vita sociale, l’Organizzazione mondiale della sanità chiede cautela e considerazione dei rischi connessi a tale decisione”, scrive l’Oms in un comunicato reso noto da Brazzaville.

L’Oms, sezione Africa, ricorda che il tracciamento dei contatti è una strategia essenziale per frenare la diffusione del virus e ridurre la mortalità. “È preoccupante che quasi la metà dei Paesi africani abbia smesso di effettuare il tracciamento dei contatti”, ha detto la dottoressa Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell’Oms per l’Africa. “Eppure questo, insieme a test rigorosi, costituisce la spina dorsale di qualsiasi risposta alla pandemia. Senza queste informazioni critiche, è difficile monitorare la diffusione del virus e identificare gruppi di nuovi casi di Covid-19 che potrebbero essere causati da varianti note o emergenti”.

L’Oms stima che i Paesi che effettuano almeno 10 test ogni 10.000 abitanti a settimana abbiano un tasso di screening soddisfacente. Nel primo trimestre del 2022, solo il 27% dei Paesi ha raggiunto questo obiettivo settimanale, riflettendo un preoccupante calo dei tassi di test rispetto al 2021, quando il 40% dei Paesi ha raggiunto il la soglia. Oltre ai test Pcr e ai test diagnostici rapidi basati sul rilevamento dell’antigene, l’Oms raccomanda anche l’autotest utilizzando test di rilevamento rapido, al fine di ampliare l’accesso ai prodotti diagnostici.

Con il basso numero di nuovi casi e la crescente pressione per aprire le loro economie, i Paesi non stanno solo allentando la sorveglianza dei casi, ma anche una serie di altre misure preventive. Un’indagine condotta dall’Oms nel marzo 2022 rivela, infatti, che sette Paesi su 21 che hanno riportato dati non impongono più la quarantena alle persone esposte al virus.

“Per più di due anni, la pandemia ha esercitato una presa dolorosa sulle nostre vite ed è facile comprendere l’urgente necessità per i Paesi di rilanciare le proprie economie e mezzi di sussistenza. Tuttavia, la pandemia non è ancora finita e le misure preventive dovrebbero essere allentate con cautela, con una valutazione da parte delle autorità sanitarie dei rischi rispetto ai benefici attesi. Alleggerire le misure di salute pubblica non significa allentare gli sforzi di vigilanza sulla pandemia”, ha sottolineato Moeti.

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