Centrafrica, sulla strada della pacificazione?

di Valentina Milani
miliziano centrafricano

L’opposizione armata in Repubblica Centrafricana accetta di abbandonare la guerra. Lo scrive oggi in prima pagina il quotidiano Jornal de Angola, Paese in cui si è svolto ieri il secondo mini vertice della Conferenza internazionale regionale dei Paesi dei grandi laghi (Cirgl) di cui il capo di Stato angolano Joao Lourenço è presidente di turno.

Il quotidiano non precisa tuttavia quali sono i gruppi armati che hanno aderito alla proposta di compromesso. Non è chiaro se gli interlocutori siano membri della Cpc, Coalizione di patrioti per il cambiamento, alleanza di gruppi ribelli creatasi alla vigilia delle elezioni generali dello scorso dicembre, e che da allora avrebbe perso l’appoggio di alcune milizie, anche sotto la pressione militare.

Con questo passo avanti, ha sottolineato Lourenço, sono riunite le condizioni per lo sviluppo dell’inizio di una nuova fase di azioni di pacificazione in Centrafrica, sotto la guida del presidente Faustin Archange Tiouadera, per l’attuazione effettiva degli accordi di pace Khartoum. “Ci siamo dati ora la possibilità di definire un framework, nell’ambito del quale dovrebbero essere messi in atto meccanismi di attuazione delle intese raggiunte con l’opposizione armata”, ha sottolineato il presidente angolano.

Un vibrante appello è stato lanciato dal presidente della Cirgl alle forze ribelli e all’opposizione civile ad “agire in buona fede”, tenendo conto del gesto di buona volontà del presidente centrafricano.

Il comunicato finale del vertice precisa che i capi di Stato e di governo hanno deciso di formare un gruppo di lavoro guidato dai ministri degli Affari Esteri dell’Angola e del Rwanda, in collaborazione con le autorità centrafricane, al fine di lavorare sull’attuazione delle raccomandazioni risultanti da consultazioni con gruppi armati, non meglio precisati. I capi di Stato e di governo hanno sottolineato l’importanza di porre fine all’impunità nella Repubblica centrafricana assicurando alla giustizia gli autori delle violazioni del diritto internazionale umanitario e delle violazioni dei diritti umani e degli abusi dei diritti, e come il Consiglio di sicurezza, incoraggiati le autorità nazionali per rendere operativa la Commissione per la verità, la giustizia, la riparazione e la riconciliazione. Hanno ribadito la loro condanna degli attacchi perpetrati dalla ribellione del Cpc e hanno sollecitato il rispetto degli impegni legati all’accordo di pace. I presenti hanno invitato la comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, a unirsi agli sforzi regionali volti a fornire sostegno agli sforzi avviati dalla Repubblica Centrafricana per rivitalizzare l’Accordo politico per la pace e la riconciliazione (Appr-Rca) al fine di garantire il rispetto i suoi impegni e principi come il no all’impunità e l’adesione al programma disarmo, smoblitazione e reinserimento degli ex combattenti.

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