Centrafrica, scontri a Bangui

di Enrico Casale
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Scontri e morti in Centrafrica. A Bangui, quattro persone sono morte e ventisei sono rimaste ferite nel negli scontri nel quartiere PK5 tra mercoledì sera e giovedì. Sono le prime battaglie di grande intensità nella capitale dopo la firma dell’accordo di pace il 6 febbraio.

Questi scontri sarebbero stati originati da un furto di carburante. Tutto sarebbe iniziato all’inizio della settimana. Un gruppo di autodifesa avrebbe «tassato» un commerciante. Quest’ultimo, esasperato dalla richiesta di una «mazzetta», ha rifiutato di fornire la benzina richiesta. Mercoledì sera, il gruppo di autodifesa ha attaccato la famiglia del commerciante e ha ucciso uno dei suoi membri.

Un altro gruppo di auto-difesa si è schierata a fianco della famiglia del commerciante ed è scoppiata una battaglia feroce. Gli osservatori internazionali erano preoccupati per una possibile escalation di violenza perché i combattimenti si sono gradualmente estesi fino a raggiungere l’arteria principale, l’Avenue de France.

Minusca, la missione Onu in Centrafrica, ha schierato numerose pattuglie mercoledì sera. Pattuglie poi rinforzate giovedì mattina. Minusca ha anche annunciato che sta lavorando «in stretto coordinamento con le forze di sicurezza interne, che hanno anche dispiegato elementi nelle aree circostanti per evitare che gli scontri si estendessero ulteriormente». Lentamente lo scambio di tiri si è fermato e ieri sera erano in corso mediazioni per cercare di far rientrare l’incidente.

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