Algeria, quella rivalità nata dopo l’indipendenza

di Enrico Casale
Js Kabylie e Mc Alger

Il 9 dicembre 1962, pochi mesi dopo l’indipendenza dalla Francia, ottenuta dopo una lunga e sanguinosa guerra, in Algeria non è un giorno come gli altri: per la prima volta, infatti, nel nuovo campionato si affrontano Js Kabylie e Mc Alger.

In quel momento non sono ancora il club più blasonato e quello più titolato d’Algeria, cosa sulla quale i tifosi continuano a stuzzicarsi ancora oggi, ma rappresentano già due realtà agli antipodi. In campo c’è anche la politica: da una parte i gialloverdi di Tizi Ouzou, la città delle ginestre nel cuore della Cabilia, una regione tanto enigmatica quanto desiderosa di mantenere una certa autonomia; dall’altra il Mouloudia Club d’Alger, che quattordici anni più tardi sarebbe diventata la prima squadra algerina a conquistare la Champions africana, a simboleggiare il potere centrale della capitale Algeri.

Quel giorno quando la Js Kabylie, dopo aver rimontato dallo 0-3 al 3-3, trova addirittura il gol del sorpasso, scoppia il pandemonio e tutte le questioni in sospeso emergono prepotentemente a galla.

I tifosi del Jsk invadono il terreno di gioco, mentre i giocatori rossoverdi si producono in una vergognosa caccia all’uomo contro l’arbitro, reo di aver convalidato la rete del 4-3 e costretto a rifugiarsi negli spogliatoi per salvare la pelle.

È uno dei giorni più bui della storia del calcio algerino: alcuni giocatori del Mouloudia, come Mohammed Belahcene e Ali Berrekia, vengono radiati a vita dall’attività agonistica, la gara viene rinviata e la Commissione Disciplinare della Lega apre un’inchiesta, passata alla storia come «Affaire 107»: «È chiaro che un popolo si giudica anche da come si comporta negli stadi».

Nel recupero della gara, giocata a porte chiuse sul neutro di Mèneveille, la vittoria conquistata sul campo nel primo round dalla Js Kabylie verrà declassata a un pareggio, permettendo al Mca di rimanere in cima alla classifica e segnando l’inizio di una delle rivalità più accese e vibranti del Nordafrica.

Ne è la prova il fatto che pochissimi calciatori, nel corso di oltre mezzo secolo, hanno vestito entrambe le maglie. Due soltanto, inoltre, sono riusciti ad incidere con dei gol in tutti e due i sensi della classicissima: Mourad Aït Tahar negli anni ’90 e Farouk Belkaïd in tempi più recenti.
Vincenzo Lacerenza
www.calcioafricano.com

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