Africa e Covid, in ripresa il turismo nel continente

di claudia
turismo egitto

Si sta tornando a parlare di Covid nel mondo con il rialzo dei casi in Cina nelle ultime settimane. Dall’Africa giungono buone notizie per quanto riguarda il turismo, in netta ripresa e sulla via per tornare ai livelli pre-pandemia. I leader del continente sono rimasti intatti con Egitto, Sudafrica e Marocco. Ma, nonostante ciò, in alcuni Paesi come il Camerun, si è ricominciato a tracciare i contagi in aumento.

Nonostante sia stato duramente colpito dall’arrivo del Covid-19 nel 2020, due anni dopo il turismo africano sembra essere in netta ripresa e pronto a ritornare nel 2023 ai livelli pre-pandemici. Lo scrivono in questi giorni numerosi media africani, riportando un rapporto diffuso da una società di analisi dei dati sul traffico web delle compagnie aeree, dalla quale emerge che il turismo in tutta l’Africa ha mantenuto una certa resilienza nel 2022.

Per quanto riguarda i Paesi di destinazione, i leader del continente sono rimasti intatti con Egitto, Sudafrica e Marocco (-37%) che hanno mantenuto la supremazia turistica, nonostante le perdite rispetto ai dati pre-pandemici.

In controtendenza, ma positiva, la Tanzania, dove nel 2022 si sono registrati più turisti che nel 2019. Se nel 2019 la Tanzania aveva accolto poco più di 1,5 milioni di turisti stranieri, nel 2022 la presenza è cresciuta del 2%, grazie in particolare a un migliore collegamento con l’Europa. Da segnalare anche l’exploit di Africa Occidentale e Centrale nella movimentazione di passeggeri aerei, con una media di +25%.

I numeri della ripresa di queste zone, trainate dagli arrivi in Paesi come Nigeria, Ghana, Senegal e Costa d’Avorio, sono legati principalmente al ritorno di emigrati che dopo le chiusure dell’era Covid sono finalmente riusciti a fare ritorno in patria per visitare familiari e amici.

Nonostante la ripresa in alcuni Paesi come il Camerun si è ricominciato a tracciare i casi. “Riprendere il tracciamento completo dei casi Covid su tutto il territorio nazionale, così come lo screening sistematico mediante test diagnostici rapidi antigenici (Rdt) di tutti i pazienti che si presentano alle strutture sanitarie di formazione, in particolare servizi di emergenza e consulti ambulatoriali”. Lo ha richiesto a tutti i servizi sanitari nazionali camerunesi il ministro della Sanità, Manaouda Malachie, il quale in una lettera indirizzata ai delegati regionali, ai capi dei distretti sanitari e ad altri capi delle strutture sanitarie, ha giustificato questa misura con l’aumento dei casi di coronavirus in alcuni Paesi e la prevista densificazione dei movimenti di popolazione durante la fine delle festività natalizie.

Il ministro ha inoltre prescritto il rafforzamento della vaccinazione contro il Covid-19 negli ospedali e in altri centri specializzati, nonché l’intensificazione della comunicazione sulle misure di barriera che devono essere osservate dalle popolazioni. Il Paese aveva introdotto lo screening per Covid-19 negli ospedali al culmine della pandemia, nel maggio 2020, prima che la misura fosse ridotta e poi gradualmente abbandonata.

Per quanto riguarda il Covid-19, il ministro camerunese ha segnalato che dall’inizio della pandemia il Paese ha registrato 122.223 casi per 1.965 morti, evidenziando come dallo scorso 19 ottobre non si sono registrati contagi e decessi.

Condividi

Altre letture correlate: