A scuola con un fiore all’occhiello dell’industria tessile burkinabè

di claudia

Si chiama “Faso Dan Fani” il tessuto completamente Made in Burkina, il primo ad essere stato certificato come tale, che presto caratterizzerà l’abbigliamento degli studenti del Paese. Le nuove divise scolastiche saranno colorate, in cotone e in più fantasie, realizzate a mano dalle tessitrici burkinabè. Questo filato ha una storia antica ed è carico di significati e simboli.

Il governo del Burkina Faso, tramite il ministero dell’Istruzione, vuole introdurre le divise scolastiche nelle scuole pubbliche del Paese. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione nazionale, dell’alfabetizzazione e della promozione delle lingue nazionali, André Joseph Ouedraogo che, riporta il quotidiano LeFaso, ieri ha presieduto un tavolo sul tema a Koudougou, capitale tessile del Paese.

Le nuove uniformi scolastiche degli studenti del Burkina Faso saranno in tessuto Faso Dan Fani, fiore all’occhiello dell’industria tessile burkinabé: riconoscibile per la qualità della lavorazione del cotone e per le fantasie, perlopiù a righe colorate, questo tessuto è il primo ad essere stato certificato ufficialmente come Made in Burkina, fatto a mano da tessitrici burkinabé con cotone prodotto in Burkina Faso. Un tessuto che, da anni, viene promosso dal governo, che incoraggia la popolazione a indossarlo, soprattutto per le occasioni speciali.

La sua storia risale, secondo le fonti scritte degli esploratori, al XIX secolo, riporta il sito Afrikatiss. La coltivazione del cotone in Burkina Faso è legata ai Mossi, un’etnia presente sul territorio che filava e lavorava il cotone secondo uno schema che coinvolgeva tutta la comunità. Le donne si occupavano di filarlo e tingerlo. Successivamente il compito della tessitura sul telaio era affidata invece agli uomini. Il risultato si componeva di strisce più o meno larghe, poi assemblate.

Il ruolo di tessitore è un ruolo importante e trasversale: non si limitava a un lavoro manuale, ma simbolico e quasi “mistico”. Tradizionalmente il tessitore era infatti un griot. Oltre ai fili tesseva anche delle storie e dei racconti che si intrecciavano e impregnavano nel cotone, conferendogli un’aura mistica.

Oggi questo tessuto è un grande motivo di orgoglio per i burkinabè: Il Faso Dan Fani è solitamente legato intorno alla vita per le donne o parte degli abiti tradizionali per gli uomini. La sua lavorazione è tramandata di generazione in generazione. Come riporta Altraeconomia, il Faso Dan Fani fu caro a Thomas Sankara, che lo riteneva “un simbolo di indipendenza economica e lavoro degno”.

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