Tunisia, a 10 anni dall’omicidio irrisolto di Chokri Belaid

di claudia

Sono già trascorsi 10 anni senza che sia stata fatta luce sui mandanti dell’assassinio, in Tunisia, di Chokri Belaid, avvocato e leader del partito di sinistra Partito unificato dei patrioti.

“Sette governi sono succeduti da allora e diversi comitati e commissioni hanno sicuramente potuto fare progressi (…)  ma come per la maggior parte degli omicidi politici di questo tipo, stabilire tutta la verità sugli sponsor è una sfida”, scrive Le Courrier del’Atlas, ricordando che il presunto assassino di Belaid, Kamel Gadhgadhi, è stato ucciso durante la cosiddetta operazione Raoued condotta da un commando di 150 uomini della brigata antiterrorismo. Ricorda anche che sono stati stabiliti alcuni collegamenti con l’Islam politico.

L’attuale governo, quello del presidente Kais Saied, non fa eccezione promettendo di fare luce su questa vicenda, “ma per fini chiaramente politici”, secondo la medesima testata. Così, a sostegno del “processo di rivelazione della verità sull’assassinio dei due martiri Chokri Belaid e Mohamed Brahmi, la ministra della Giustizia Leila Jaffal ha annunciato ieri, 6 febbraio 2023, la creazione di un Comitato speciale che opera sotto la diretta supervisione di ministro, e incaricato di seguire il caso dell’assassinio dei due politici”. Avendo fatto dello sradicamento della presunta parte corrotta della magistratura il suo obiettivo principale, il dipartimento, agli ordini del Palazzo di Cartagine, afferma che “saranno giudicati i responsabili e chiunque sia coinvolto nell’ostruire lo svolgimento delle indagini o cercare di occultare prove o influenzare il processo giudiziario in corso”.

L’agenzia Tap ricorda “la scomparsa improvvisa e inaspettata di un uomo fondamentale che si è distinto, per il suo verbo garbato e la sua formidabile postura, come una figura emblematica della sinistra tunisina. Come i personaggi famosi la cui vita e morte hanno fatto scorrere l’inchiostro, l’assassinio di Chokri Belaid continua ad alimentare accese polemiche e a porre molte domande più che risposte”. La Tap ricorda che in dieci anni si sono accumulate almeno 500 manifestazioni di protesta per Belaid, e che “la famiglia del martire così come le forze di opposizione sono sempre unanimi nel puntare il dito contro Rached Ghannouchi, leader del movimento Ennahda, ai loro occhi direttamente coinvolto nell’assassinio”.

Il comitato di difesa della vittima intanto ha deciso di rivolgersi alla giustizia internazionale, partendo da Ginevra dove hanno sede il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ong e influenti organizzazioni internazionali. Il comitato intende portare la sua giusta causa alle porte della Francia, a Bruxelles e a New York, sede dell’Onu. Maggiori informazioni potrebbero essere rivelate domani in occasione di una conferenza stampa.

L’attivista e politico Chokri Belaid è stato assassinato davanti a casa sua nell’area El Menzah di Tunisi il 6 febbraio 2013. Denunciò pubblicamente l’avanzata dell’Islam integralista e la compiacenza di Ennahda nei confronti dei movimenti radicali. 

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