17/09/13 – Kenya – Testimoni ‘in fuga’ dall’Aia, vertice africano sulla Cpi

di AFRICA

Salgono a cinque i testimoni che hanno annunciato il proprio ritiro dal processo contro il vicepresidente William Ruto, alla sbarra della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità. Lo riferisce Capital Fm, emittente keniana secondo cui a un testimone ritiratosi la scorsa settimana ne sono seguiti altri quattro che, nel notificare al procuratore Fatou Bensouda la decisione, hanno invocato il troppo stress e la mancanza di sonno.

Si è aperta così oggi, dopo un’ulteriore ‘emorragia’ di testimoni d’accusa, una nuova sessione del processo al vicepresidente e al presentatore radiofonico Joshua Arap Sang – accusati di aver orchestrato e fomentato le violenze post-elettorali del 2008, in cui morirono oltre 1300 persone e altre 600.000 furono sfollate.

Secondo Capital Fm il ritiro dell’ultimo gruppo di testimoni – un fenomeno che Bensouda aveva in passato denunciato, ritenendolo frutto di intimidazioni e minacce – “rischia di incidere fortemente sugli esiti del processo, avendo l’accusa basato gran parte della sua strategia sulle testimonianze”. Si trattava infatti di testimoni oculari e sopravvissuti alla strage della chiesa di Kiambaa, data alle fiamme con all’interno centinaia di civili, e costata la vita a 35 persone.

Intanto, secondo quanto riporta oggi il settimanale The East African, il governo ugandese di Yoweri Museveni, ha convocato un vertice dei capi di Stato il cui principale tema in agenda è il rapporto dell’Africa con la Cpi. In passato l’UA ha criticato l’atteggiamento della Cpi nei confronti dei responsabili del continente, i soli contro cui siano mai stati aperti procedimenti giudiziari.

“La strategia – spiega una fonte della MISNA in Kenya – è trasformare agli occhi dell’opinione pubblica locale il processo contro due politici keniani nel processo contro tutti gli africani”.

Il vertice è previsto ad ottobre, poche settimane prima dell’apertura – il 12 novembre – del processo contro il presidente Uhuru Kenyatta, anch’egli accusato di crimini contro l’umanità.

Secondo fonti del giornale, l’Unione Africana sarebbe pronta a rivolgersi all’Assemblea generale dell’Onu qualora i giudici dell’Aia non accogliessero la richiesta di chiudere il caso o trasferire il processo alla giustizia keniana. Nel caso le richieste dell’UA non venissero accolte, i 34 paesi africani firmatari dello Statuto di Roma potrebbero decidere di fare un passo indietro, disconoscendo in massa la Corte penale internazionale. – Misna

 

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