16/12/13 – Sud Sudan – “Fallito colpo di stato”, presidente impone coprifuoco

di AFRICA

 

Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, ha annunciato di aver sventato un tentativo di golpe di cui ha accusato unita’ scelte della Guardia rivoluzionaria rimaste fedeli al suo ex vice Riek Machar, destituito nel luglio scorso. Kiir ha parlato poche ore dopo i combattimenti scoppiati nella notte fra reparti militari del Paese, indipendente dal luglio 2011. I primi scontri si sono registrati poco prima di mezzanotte, nei pressi della caserma di Jebel, nel centro della capitale, e da li’ si sono estesi ad altre zone, con scambi di colpi d’arma da fuoco e di mortaio. Oltre 800 civili terrorizzati, in maggioranza donne e bambini, hanno trovato rifugio in una base dell’Onu vicino all’aeroporto che e’ stato chiuso. Tra questi anche alcuni feriti, con un bambino di due anni in gravi condizioni. Kiir ha puntato il dito contro le truppe leali al suo rivale Machar, accusandolo di essere un “profeta di sventura” e promettendo di portarlo di fronte alla giustizia. Il presidente ha quindi rassicurato i compatrioti che la situazione della sicurezza e’ tornata sotto il “pieno controllo” del governo, “gli aggressori sono fuggiti e le forze di sicurezza li stanno inseguendo”. Parlando alla nazione, il capo di Stato ha annunciato l’imposizione di un coprifuoco dalle 18 alle sei del mattino, che restera’ in vigore fino a nuovo ordine. Secondo fonti diplomatiche sul posto, truppe sono state dislocate negli snodi principali della capitale. “Non permettero’ ne’ tollerero’ altri incidenti”, ha aggiunto Kiir, condannando “fermamente queste azioni criminali”. Il portavoce delle forze armate, Phil Aguer, in radio ha parlato di situazione sotto il controllo delle truppe leali al presidente. Voci incontrollate hanno riferito di diversi ex ministri arrestati. Identica incertezza sul destino di Machar, di cui non si hanno notizie: l’ambasciata americana a Juba e le Nazioni Unite si sono affrettate a smentire le speculazioni che lo davano rifugiato presso di loro.

Machar guida un gruppo dissidente all’interno dell’Splm, il Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese, il partito al governo, protagonista della lotta per l’indipendenza dal regime settentrionale di Khartoum. Considerato molto spregiudicato, l’ex vice presidente ha cambiato piu’ volte schieramento durante la guerra civile contro il Sudan del Nord tra il 1983 e il 2005. Il mese scorso, insieme a Rebecca Garang, vedova di John Garang, eroe della lotta per la secessione, ha accusato Kiir di comportarsi come un “dittatore”. Le ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno invitato i loro connazionali a evitare spostamenti non necessari, mentre il rappresentante speciale dell’Onu, Hilde Johnson, ha espresso “profonda preoccupazione” per gli scontri, invitando tutte le parti a mettere fine alle ostilita‘. (AGI) .

 

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