10/07/14 – Uganda – Timori e dubbi dopo scontri nella regione del Ruwenzori

di AFRICA

 

Stanno alimentando perplessità e timori a Kampala gli assalti armati che nel fine-settimana hanno preso di mira commissariati di polizia e basi dell’esercito nella regione dei Monti Ruwenzori: lo dice alla MISNA padre Sebat Ayelé, missionario comboniano che dirige la rivista Leadership nella capitale ugandese.

La versione ufficiale, affidata martedì a una nota del presidente Yoweri Museveni, è che le incursioni e i combattimenti successivi tra assalitori e forze di sicurezza siano riconducibili alla “propaganda sciovinista” di comunità locali in lotta tra loro. Ufficiali della polizia hanno fatto i nomi dei Bakonzo, dei Basongora, dei Banyabindi e dei Bagado.

Ma la tesi dello scontro per il potere a livello locale, acuito dalla fame di terre coltivabili, non convince tutti. Secondo padre Sebat, “non si capisce per quale motivo un conflitto tra comunità avrebbe dovuto portare ad assalti a basi dell’esercito”. Nella nota Museveni riferisce che in tre distretti delle regioni dei Monti Ruwenzori e del Lago Alberto, a ridosso del confine con la Repubblica Democratica del Congo, sono state effettuate 13 incursioni. L’obiettivo più significativo è stata la base di Bundibugyo. Molte delle 96 vittime accertate dai militari avrebbero perso la vita in questo episodio. All’assalto sarebbero da ricollegare anche gli arresti effettuati nei giorni scorsi, almeno 86.

Resta difficile capire se esista un nesso con un allarme terrorismo diramato a Kampala dall’ambasciata degli Stati Uniti esattamente una settimana fa. In una nota i diplomatici americani avevano messo in guardia da un attentato all’aeroporto di Entebbe, quello che serve la capitale. Subito si era parlato dei ribelli somali di Al Shabaab, che già nel 2010 avevano rivendicato una strage a Kampala. L’esercito ugandese è da anni in prima fila nel sostegno al governo di Mogadiscio nel quadro di una missione militare dell’Unione Africana. Finora, l’ipotesi di un coinvolgimento di Al Shabaab non ha trovato alcuna conferma. “Ma è anche vero – sottolinea padre Sebat – che il prossimo anno in Uganda ci sono le elezioni e che Museveni potrebbe avere interesse a ridimensionare la gravità dell’accaduto”. – Misna

 

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