Vice ministra degli Esteri Sereni, “Italia ponte energetico” del continente

di claudia
Mauritius - 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili

L’Italia può essere una sorta di “ponte energetico” per l’Africa grazie alle competenze maturate nel campo delle fonti rinnovabili, della presenza di imprese specializzate e di un know-how riconosciuto a livello globale. E’ quanto ha sottolineato oggi a Roma la vice ministra degli Esteri Marina Sereni intervenendo a un evento organizzato dalla Fondazione RES4Africa in occasione del suo decennale. 

Ricordando la grande crescita demografica sperimentata dal continente africano e una serie di trend che vedranno nascere in Africa le maggiori città dei prossimi decenni, la vice ministra ha anche sottolineato come ad oggi sono ancora 600 milioni gli africani che non hanno accesso all’elettricità. Per far fronte a questa situazione e all’esigenza di portare energia lì dove oggi non c’è, le rinnovabili rappresentano una delle strade maestre da seguire. “Sistemi off-grid come le mini-grid di terza generazione, idrogeno da fonti rinnovabili, energia solare ed eolica sono tra le opportunità che possono contribuire a generare sinergie tra le due sponde del mediterraneo, sfruttando la diversità climatica e i cicli stagionali” ha detto ancora Sereni. 

Secondo stime correnti, le energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, cresceranno dell’1% all’anno da qui al 2030. Circa il 65% della domanda di energia entro il 2050 sarà soddisfatta da fonti rinnovabili, ed entro quell’anno le fonti rinnovabili soddisferanno l’86% della domanda di elettricità. A fronte di queste tendenze, ha sottolineato ancora la vice ministra, la fame di energia del continente dovrà essere placata con un’attenta combinazione che rispetti gli standard ambientali.

Impossibile poi non parlare del conflitto in Ucraina. “Anche se l’Africa sembra lontana dall’area di conflitto, il continente sta già pagando un prezzo alto a causa dell’aggressione della Russia. La crisi energetica sta già avendo pesanti conseguenze su consumatori, produttori e su una larga parte della popolazione che dipende dall’energia per la propria sopravvivenza”. Trasporti, agricoltura, commercio sono settori che risentiranno dell’aumento dei prezzi di gas e carburante, “peggiorando ulteriormente l’attuale crisi alimentare in corso in Africa, la peggiore degli ultimi decenni”. 

Per tutti questi motivi, ha concluso Sereni, “mai come adesso è importante investire in energie verdi (…) e per raggiungere questo obiettivo è cruciale per l’Italia e l’Europa confermare chiaramente un impegno pieno per l’Africa, trasformando le promesse fatte negli ultimi anni in realtà”. 

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